giovedì 9 giugno 2011

Votare fuori sede ai referendum del 12-13 giugno 2011: ecco come!

Ho rinvenuto in rete questo articolo che contiene informazioni utilissime per chi, il 12 e 13 giugno,pur trovandosi fuori dalla propria circoscrizione elettorale,volesse comunque votare. 

Esclusivamente per la consultazione referendaria esiste la possibilità per una piccola percentuale di fuori sede di poter votare in un seggio diverso da quello di pertinenza tramite un piccolo escamotage, ecco come. L’art.19 della Legge 25 maggio 1970 n.352 prevede che alle operazioni di voto e di scrutinio presso i seggi possano assistere ove lo richiedano, un rappresentante effettivo ed un rappresentante supplente di ognuno dei partiti o dei gruppi politici rappresentati in Parlamento, e dei promotori dei referendum. Alle designazioni dei rappresentanti provvede persona munita di mandato, autenticato da notaio, da parte del presidente o del segretario provinciale del partito o gruppo politico oppure da parte dei promotori del referendum.

Le designazioni vanno presentate al Comune il venerdì precedente l’inizio delle operazioni di voto, altrimenti è possibile presentare le designazioni direttamente ai presidenti delle sezioni purché prima dell’inizio delle operazioni di votazione di domenica 12 giugno 2011. Il rappresentante dei referendum presso i seggi ha diritto ad astenersi dal lavoro durante le giornate di voto, al riposo compensativo e sopratutto diritto al voto presso il seggio cui viene designato come rappresentante del referendum.

Tradotto in parole povere significa che coloro che si trovano lontani dal proprio seggio di pertinenza possono farsi delegare come rappresentanti di lista e, recandosi alla costituzione del seggio sabato 11 giugno muniti della delega, del certificato elettorale e della carta d’identità, dichiarare al Presidente di voler esercitare l’opportunità del diritto di voto nello stesso seggio.
Non c’è nessun obbligo di restare per tutto il tempo delle votazioni ma si può votare ed andare via come un normale elettore!

Per farsi delegare come rappresentanti di lista si può scegliere una delle seguenti opzioni:
1) contattare IDV che sarà ben contenta di nominarvi rappresentanti di lista in quanto promotore di 2 referendum e che ha preparato questo comodo form on-line per fare richiesta per diventare rappresentante di lista:http://www.sireferendum2011.it/index.php?option=com_content&view=article&id=135&Itemid=88
2) contattare i Comitati Promotori del referendum per l’acqua tramite questo form on-line:

Settimanalmente poi i dati verranno inviati ai referenti locali che provvederanno a distribuire le deleghe sul territorio.
3) contattare qualsiasi altro partito che abbia rappresentanti in Parlamento.
4) localmente stanno nascendo dei gruppi che informano e stanno organizzandosi per cogliere questa opportunità per i fuori sede e che vi segnalo di seguito.

Ribadisco che diversamente dagli altri tipi di elezione, per il referendum non esistono collegi elettorali su base provinciale, ma un unico collegio nazionale. Quindi i componenti del seggio (compresi i rappresentanti di lista) possono teoricamente essere iscritti alle liste elettorali di qualsiasi comune d’Italia e non necessariamente a quelle del collegio elettorale di cui il seggio fa parte. Nonostante ciò, la percentuale di fuori sede elettorale che riuscirà a votare sarà comunque molto bassa: basta guardare i dati sui soli studenti fuori sede riportati in figura per rendersene conto. Ad esempio in Emilia Romagna gli studenti fuori sede si concentrano sopratutto nella città di Bologna che ha all’incirca 500 seggi che moltiplicati per i 4 quesiti referendari fanno circa 2000 posti come rappresentanti di lista: gli studenti fuori sede sono invece 58.504!!

Ecco che anche questa volta la stragrande maggioranza dei fuori sede non potrà partecipare alle consultazioni elettorali.
E' tollerabile che una democrazia che tale voglia dirsi non garantisca il diritto al voto ai propri cittadini?
Noi pensiamo di no, e non smetteremo mai di ribadirlo finché anche in Italia non sarà fatta una legge per il diritto di voto del cittadino in mobilità.

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