Mi sono inamorato dei Cold War Kids fin da “Robbers & Cowards”,scintillante esordio del 2007.Mi aveva fulminato l’idea di un pop rock obliquo,che partiva da un retroterra bluesy per sfociare in melodie sghembe,sorrette dalla voce nervosa di Nathan Willett e da ritmiche sinuose e anarcoidi.Il secondo lavoro,” Loyalty to loyalty” proseguiva la strada intrapresa,pur riducendo al minimo le declinazioni pop.Stupisce,quindi,questo “Mine is yours “ che inverte la rotta e vira decisamente verso il mainstream,semplificando i suoni e la struttura delle canzoni che appaiono fin da un primo ascolto charts oriented.E’ un male ? Non necessariamente e non per i Cold War Kids.Perchè se è vero che è il pop a farla da padrona in questi undici brani,è altrettanto vero che i quattro ragazzi di Fullerton di originalità,inventiva e intelligenza ne hanno da vendere.Ne viene fuori quindi un disco che è una sciccheria,composto da undici canzoni,la metà delle quali potrebbe scalare qualunque classifica e attestarsi ai primi posti.Non un momento di stanca né riempitivi:solo pop solare,che paga qualche tributo ( U2,Arcade Fire,Maximo Park ),ma che mostra orgogliosamente un proprio stile,grazie alla voce multiforme di Willett e una struttura compositiva che,seppur convenzionale,evita con sapienza ogni banalità.In tanto ben di Dio, risulta difficile trovare un pezzo superiore agli altri.Ma se proprio devo scegliere,punterei sulla tripletta iniziale: la title track,”Louder than ever” e “Royal blue “ ( dove ho sentito anche un’eco dei Big Country ) ascoltate per due volte di fila restano appiccicate all’orecchio a tempo indeterminato.E’ ancora presto per dirlo,ma ho come l’impressione che “Mine is Yours “ si candidi tra i milgiori lavori del 2011.
VOTO : 8
Blackswan,domenica 13/03/2011
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