mercoledì 7 dicembre 2011

JOE JACKSON - NIGHT & DAY



Ovvero Elogio della Musicassetta

Solo alla fine del pezzo mi sono accorto di aver in realtà scritto due post in uno, il primo sul supporto musicassetta e l'altro sul bel disco di Joe Jackson. Tuttavia, non me la sono sentita di scinderli, perchè, per il sottoscritto, come avrete modo di leggere, i due argomenti sono indissolubilmente legati uno all'altro. Mi sono quindi limitato ad inserire un sottotitolo esplicativo, sperando che la lunghezza del post non vi annoi eccessivamente.

Nel 1982, nemmeno si sapeva cosa fossero i cd e la musica digitale era una visione da sciamano in trip da peyote. Io mi arrabattavo ad ascoltar musica con un vecchio stereo ( si fa per dire ) ereditato da una lontana prozia, un pezzo d'antiquariato risalente agli anni '60, con la predisposizione addirittura per l'ascolto dei 78 giri. Per le cassette,oltre all'autoradio ( peraltro, monopolio esclusivo di mio padre e della sua discografia completa di Julio Iglesias ), avevo uno di quei registratori portatili, all'epoca tanto in voga: unica cassa gracchiante e rigorosamente mono.Fu quindi una rivoluzione quando quell'anno mi comprai, con i risparmi delle paghette, uno scintillante mangiacassette stereo, metallizzato e cromato, simile a quelli che accompagnavano le performance di strada dei ballerini di break-dance.Quello splendido ritrovato della tecnica mi accompagnò per quasi un decennio, retrocedendo poi d'importanza di fronte all'acquisto di uno stereo vero e proprio e di un lettore cd, finendo quindi dalla mia cameretta al bagno, ma facendo sempre orgogliosamente il proprio dovere. In quei dieci anni, quindi, oltre ai vinili, i miei acquisti musicali consistevano anche in un numero esagerato di musicassette, così tante che ora mi ritrovo con un patrimonio fuori corso di validità di circa seimila nastri ( molti dei quali non originali ), destinati, per ovvi motivi di spazio, ad essere mestamente inscatolati e trasferiti nel limbo della cantina. Erano bei tempi quelli delle cassette, o almeno, così mi pare.C'era un rapporto fisico con l'oggetto ( come con il vinile ), che il cd riesce a trasmettermi solo in parte: i tappi delle bic infilati per svolgere un poco il nastro, i due pezzettini di plastica spaccati per evitare sovraincisioni, la scelta della lunghezza della cassetta, il top della qualità rappresentato dai costosissimi supporti al cromo, la progressiva smagnetizzazione del nastro vissuta con mestizia e pletora di bestemmie fino al'inevitabile decesso. Le compilation, quindi, divenivano imprese epiche: studiare la scaletta ( l'ordine di una playlist, amici miei, è una forma d'arte raffinatissima ), fare il conto del minutaggio, avvolgi, riavvolgi, ascolta, massima precisione e sincronizzazione nello schiacciare i tasti play e stop. Mi ricordo di compilation mitiche, frutto di ore di lavoro notturno, che diventavano patrimonio comune di tutta la compagnia ( e ti faceva guadagnare punti in autorevolezza musicale ) o erano il grimaldello decisivo per forzare la resistenza della ragazzina di turno, che fino ad allora non ti filava nemmeno di striscio, ma di fronte ad una sequenza di canzoni ben costruita, finiva inevitabilmente per capitolare. La prima cassetta che comprai dopo il rivoluzionario acquisto di cui sopra, fu proprio " Night and Day " uno dei capolavori della corposissima discografia di Joe Jackson. Un disco del quale mi innamorai forse ancora prima di averlo ascoltato, perchè conoscevo già il musicista inglese e il suo schizofrenico bisogno di esplorare, perchè trovavo splendida la copertina, carica di rimandi alla Grande Mela e al mondo fascinoso del jazz, e poi per l'irresistibile faccia da schiaffi di Jackson, allampanato ed improbabile rocker, perennemente avvolto in uno sgualcito impermeabile da crooner, dal quale spuntava un beffardo sorriso da satiro impenitente. Anima inquieta e sperimentatore per indole, Joe Jackson, dopo una giovinezza dedicata allo studio della musica classica e a sbarcare il lunario suonando nei pianobar, inizia una carriera contrassegnata dal bisogno di esplorare senza briglie i territori del pop-rock, ricercando febbrilmente ogni forma possibile di contaminazione. Agli inizi post-punk di "Look Sharp " e di " I'm the Man ", fanno seguito l'esotica incursione nel mondo del reggae and dub di " Beat Crazy "  e quindi le spregiudicatezze swing di " Jumpin Jive ", opera tributo a maestri del passato del calibro di Lester Young e Cab Calloway. Ma è con "Night & Day" che Jackson definisce i confini della sua idea di canzone, sfornando un capolavoro nel quale si fondono in perfetta simbiosi culture musicali fra le più disparate.Se l'idea di partenza è ancora il jazz ( il titolo è un esplicito omaggio a Cole Porter ), Jackson riesce nell'intento di amalgamare nel disco ritmi latini e caraibici, visoni di sofisticato pop alla Steely Dan, le avanguardie elettroniche della new wave, la sensualità malinconica della ballata pianistica. Il tutto in nove brani che declinano l'amore del songwriter per la città di New York, che spostano il verbo dalla chitarra ( che scompare definitivamente ) al pianoforte, e che disegnano una sorta di concept album metropolitano di suggestioni notturne e diurne.La prima facciata, dedicata alla notte, è ritmata e glamour, pulsa di suoni e seducenti tentazioni, descrive tra congas, salsa, bassi pulsanti e sofisticata elettronica la caotica e cangiante movida newyorkese.La seconda facciata, calda, morbida e malinconica,è invece dedicata al giorno.La notte si spegne come l'ultima insegna al neon, la ritmica rutilante del lato A scema in splendide ballate pianistiche che fan pensare ad un lento risveglio nella metropoli affogata di sole. La musica rallenta, i toni si fanno agro-dolci, torna protagonista il crooner e la sua arte di piano-man. Il singolo "Steppin' out ", seducente anthem elettro-pop smaccatamente anni '80, regalerà a Jackson evidenza mediatica e quel successo nazional popolare, che gli mancherà durante quasi tutta la sua carriera. Fra le tante gemme del disco, mi piace ricordare la conclusiva " A slow song ", lentone struggente e disperato, che per lungo tempo fu l'apoteosi emotiva delle compilation che faticosamente assemblavo tanti anni fa. Il classico colpo del ko, quello a cui quasi nessuna ragazzina sapeva resistere e che, con consumata perizia, piazzavo proprio alla fine del lato A della cassetta, come ultimo assalto all'arma bianca carico di languidi sottintesi. Se la (s)fortunata non capitolava con Joe Jackson, il lato B si sarebbe rilevato praticamente inutile e addio sogni di gloria.


Blackswan, mercoledì 07/12/2011

 

21 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Eh già, che tempi. E quando lo stereo ti pizzicava il nastro? E quando si iniziava a copiare dai Cd su musicassetta e rispettando l'ordine dei pezzi proprio non ci si stava dentro e toccava rivoluzionare la tracklist? L'autoreverse? Mamma mia...

Elle ha detto...

Eh sì, lo scambio di compilation era alla base dei rapporti sociali, ma non sempre le ragazzine apprezzavano.. io ho ricevuto diverse musicassette scartate da altre - che si son tenute il ragazzo mentre io mi prendevo la musica ;) E una volta ho messo fine ad una storia restituendo una musicassetta che mi era stata prestata; poi da allora ho imparato la lezione e adesso la musica me la tengo e lascio solo chi me la regala ;)
"A slow song" è romanticissima (anche troppo), quindi funzionava? Mah.. il massimo del romanticismo fra le persone che frequentavo io era "Io vagabondo".. neanche il tempo delle mele !!
Ma pensa che Joe Jackson lo conosco ma non lo sapevo! (Steppin' out, Breacking us in two, You can't get what you want)

CheRotto ha detto...

finalmente so chi sei... ti vedevo nei commenti in altir blog e ora, per caso, becco il tuo blog (aggiunto tra i preferiti, sappilo)... e un post su JJ... che devo dire.... joe jackson negli anni 80 me lo sono divorato e amato, era la giusta via di mezzo tra pop e rock e resto della musica e night and day è veramente un gran disco.... sempre per caso l'ho riascoltato due giorni fa e devo dire che è attuale, fresco e sempre bello... nel 1982 iniziai la mia avventura lavorativa che non si è ancora conclusa (ahimè) e avevo sì compilation in cassetta ma Night and Day lo comprai nell'allora unico (o quasi) fornato legale, il vinile e fa ancora parte della mia collezione (in cantina...)... ho un'immagine viva e forte, natale, inverno fine '82, navigli, neve e slow song in testa... ho scritto anche un post su JJ http://osirisicaosirosica.blogspot.com/2010/10/il-bigino-di-joe-jackson.html ...

Blackswan ha detto...

@ Firma : secoli fa, un altro mondo. Incredibile quanti ricordi.era un casino,ma poi le compilation,sudatissime,davano soddisfazioni vere...

@ Elle : bentornata :) Ottimo affare tenersi la musica e non il ragazzo.:)Però,dipende dalla musica:uno che metteva in una compilation Io vagabondo era meglio mollarlo all'amica.Ma se piazzava un David Silvyan o uno Springsteen,beh,allora meritava rispetto :) Un'altra canzone che mi ricordo riempiva le mie compilation era Ripples dei Genesis:ancora più efficace di Slow Song.

@ Cherotto : Ben trovato ! E grazie per le parole di stima.Cerco subito il tuo blog e lo inserisco nel roll.E ovviamente vado a legge il tuo post.Ho ricordi vivissimi del disco,che mi ha emozionato come tanti,tantissimi lavori di JJ.Dopo un periodo di intellettualismi sinfonici,il ragazzo pare essersi ripreso:il rock è resuscitato,sembrerebbe :)

Blackswan ha detto...

@ Cherotto : ho visto che sei di Bollate !Che dici: ci affacciamo dalla finestra e ci salutiamo ? :)

CheRotto ha detto...

non ci credo... anche tu di Bollate???

Elle ha detto...

Ma che sfigata! Non solo Springsteen non me l'ha mai consigliato nessuno, ma questo Silvyan non l'ho mai sentito nominare!!
Faccio bene io crearmi le compilation da sola, almeno ci metto musica che mi piace ;)
Adesso son partita coi Genesis però, se tu mi dai il la così, io ho i riflessi pronti sai ;)

Blackswan ha detto...

@ CheRotto :Yes.Abito davanti al mercatino dell'antiquariato,nella via del benzinaio della esso :)

@ Elle : sei sempre gentile.Se posso consigliarti qualcosa di buono,ne sono felice.Silvyan è un grande musicista,che varrebbe la pena di scoprire,sia per la sua militanza nei Japan,sia per una mravigliosa carriera solista.Qui c'è la sua canzone più famosa: http://www.youtube.com/watch?v=VCVexPCiGp0&feature=fvst

Guarda che poi,diventa una droga :)

Elle ha detto...

Sì infatti, stavo per mollare i Genesis per cercare altro di Sylvian. Questa più famosa la conosco, è una canzone "da massaggio" (c'è stato un periodo in cui mi offrivo come cavia, poveretta me ;) ) però senza parole, quindi qualcuno che canta c'è..
Ho ascoltato qualcos'altro, ma no: non lo conoscevo!
Ora torno ai Genesis perché oggi è meglio se ascolto loro.. :)

face ha detto...

bel disci un classico anni 80...insieme agli style council...io le cassette le ho buttate ..che errore:)

Massi ha detto...

Alle cassette devo molto,è stata una di loro che mi ha fatto scoprire gli Zeppelin(Primo sul lato A e Quarto su quello B), nonchè il primo mezzo che mi premettesse di dire quello che con le parole mi era impossibile(ci comquistai la mia ragazza con una cassetta fatta nel modo maniacale che hai raccontato tu)

Blackswan ha detto...

@ Elle : con le canzoni da massaggio mi si apre un mondo che non conoscevo :)Voglio fare la cavia anche io ! :)

@ Face : e da un pò sto lavorando anche agli Style Council ( un paio di dischi ottimi Weller li ha fatti anche con loro ).

@ Massi : Tutti uguali siamo :) Ma quelle compilation,quando ancora la musica digitale non c'era,aprivano mondi sconosciuti :)

LadeaKalì ha detto...

Ciao, sono di passaggio da un altro blog, le musicassette me le ricordo eccome, conobbi l'incantevole "Orpheus" di David Sylvian proprio da un gentile omaggio di un ragazzo...e mi ha fatto ridere il tuo accenno alla scaletta della compilation, era davvero una forma d'arte....:DD

Blackswan ha detto...

@ Dea : grazie per il passaggio e per il commento :)Orpheus è una canzone meravigliosa e quel ragazzo ne sapeva un bel pò.E sulle compilation,non posso che ribadire:è arte :)

Massimo ha detto...

Gran post, ancora una volta, dopo 90', intriso di nostalgia per i bei tempi andati.
Fa sempre effetto scoprire abitudini e passioni rivolte al passato..anche io avevo una marea di nastri, di cui molti originali ma mi divertivo tantissimo ad assemblare compilation di Billy Joel, Springsteen, Bon Jovi e tanti altri a manetta, per avere nuovi adepti alla fissa del momento, o per provare a sedurre qualche donzella. Che tempi
Ora nn faccio un cd neanche sotto tortura!
Gran canzone quella sotto, quasi quasi mi prendo il disco..
Grande Black!

Blackswan ha detto...

@ Massimo : erano anni in cui la vita aveva i suoi tempi,le sue pause.Ora tutto è frenetico,convulso,e con un click su youtube puoi ascoltare qualunque cosa.A chi servono più le compilation ?

Massi ha detto...

@Blackswan:Già

lozirion ha detto...

Ah, le musicassette!.... Potrei mettere su un negozio tante sono quelle che ho a casa, eppure ogni volta che sono a qualche fiera o qualche festival (vedi gods of metal dove spesso ci sono banchettini pieni di cassette) finisce che qualcuna mi resta attaccata alle mani.... ^_^

Io ho un ricordo in particolare delle musicassette, i porconi che tiravo quando registravo qualche canzone dalla radio e alla fine negli ultimi 15 secondi entrava il dj che ricominciava a parlare, così ogni volta sulla cassetta alla fine della canzone si sentiva la stramaledetta voce del dj! Credo che le musicassette siano state la causa della mia prima bestemmia.... :P

CheRotto ha detto...

se ti va scrivimi qui copiaeincolla@email.it così magari ci si becca in quel di bollate... per brindare tristemente all'annata storta dei nostri amati neroazzurri ;-)

Blackswan ha detto...

@ Lozirion : Riuscire a registrare dalla radio era un'impresa pressocchè impossibile.Ricordo anche io porconi ! :)

Massimo ha detto...

Alla fine ho comprato il disco approfittando dei prezzi che hanno molti cd del passato (10,90)
Album di grande personalità e spessore. Grande mix e impasto di generi diversi, jazz, pop, reggae, Jackson davvero molto ispirato.
Prima parte più complessa, seconda più orecchiabile e melodica, ma nel complesso un gran disco che cresce ad ogni ascolto.
Mi incuriosisce anche Body and Soul