martedì 27 marzo 2012

LA CINA (NON) E' VICINA

Ricevo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblico:
 
Ho sempre coltivato un profondo interesse per tutto ciò che culturalmente si trova agli antipodi rispetto al mondo occidentale.La Cina,ad esempio,è uno di quei luoghi misteriosi,controversi ed affascinanti che per tradizioni,abitudini e stili di vita avrei voluto conoscere e visitare.Spesso,però,quel che si legge a proposito di questo paese soprattutto in tema di rispetto per i diritti umani lascia alquanto esterrefatti. Risale a qualche settimana fa una notizia apparsa sui quotidiani : " Cina. In Tv prima dell'esecuzione ". Esecuzione capitale,per intenderci.Si tratta di un reality trasmesso da una importante rete televisiva cinese nel quale una giornalista,ormai divenuta una celebrità,prima dell' " ultimo atto " intervista i condannati a morte.Ultima frontiera della morbosità in video? Non c'è dubbio,tant'è che ogni sabato sera,dal 2006,questo macabro appuntamento tiene incollati al video decine di milioni di telespettatori con il placet delle autorità cinesi che, invece,attribuiscono al programma una finalità educativa senza eguali.Del resto,è convinzione diffusa in Cina che la pena di morte sia un atto di giustizia oltre che un efficace deterrente.L'esistenza di questa trasmissione ha destato uno scalpore tale da indurre
qualcuno a dedicarci un approfondimento.Proprio la scorsa settimana un giornalista australiano ha mandato in onda un reportage intitolato " Dead man walking " (dall'omonimo film interpretato da Susan Sarandon e Sean Penn) descrivendo la brutalità di questo reality il cui vero leitmotiv è soprattutto la morbosità.Se l'intento del giornalista era quello di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale e di mettere un freno all'acquiescenza di fronte ad una programmazione così selvaggia ed incurante verso ogni minima forma di civiltà e rispetto per la dignità umana,ha centrato l'obiettivo.Il programma pare sia stato sospeso per alcuni imprecisati motivi interni alla rete televisiva. Al reality cancellato non corrisponde,purtroppo,la fine delle atrocità e degli abusi sugli esseri umani.E le vittime sacrificali sono proprio i cinesi.
Una potenza mondiale in piena espansione economica con una rapida industrializzazione ( è anche membro permanente nel Consiglio di Sicurezza alle Nazioni Unite con diritto di veto ) si macchia ancora di ignominie degne dei più feroci regimi.Vi elenco le più significative.
 

In tema di pena di morte,la Cina è tuttora in testa alla "black list": il 90% delle esecuzioni capitali nel mondo si consuma nell'Impero del Dragone anche se non si dispone di dati ufficiali in materia.Le cifre oscillano tra le 8.000 e 10.000 persone all'anno.Tra i circa 65 reati che prevedono la pena capitale oltre all'omicidio si annoverano anche il traffico di droga,i reati economici,politici,di opinione e persino l'uccisione di animali sacri.L'organizzazione della condanna a morte avviene attraverso manifestazioni di massa durante le quali,dopo la lettura della sentenza,la pena capitale viene eseguita : all'atrocità si aggiunge l'abominio consistente nell'esibire i condannati in pubblico con le mani legate dietro la schiena,la testa reclinata e un cartello legato al collo recante il nome e il reato commesso (ci tengo a sottolineare che la pallottola usata per l'esecuzione è una spesa a carico dei
familiari del reo). Alla piaga della pena di morte è strettamente correlato il fenomeno del traffico di organi : quasi il 100% degli organi trapiantati in Cina provengono dai corpi dei condannati.Nessun consenso scritto all'espianto è richiesto al prigioniero ( tantomeno alla famiglia ) anche se ufficialmente è previsto dalla legge.La realtà,infatti,è ben diversa in quanto i condannati sono permanentemente incatenati,non possono contattare i propri legali e la loro posta è soggetta a censura.Sul tema dell'espianto,però,sembra esserci una schiarita in quanto sarebbe previsto nei prossimi cinque anni il divieto di donazione degli organi dei condannati a morte nell'ottica di ridurre il numero delle pene capitali e di controllare il crescente fenomeno delle infezioni contratte a causa degli
organi,spesso infettati per via delle scarse condizioni igieniche in cui versanoi prigionieri durante la detenzione.In materia religiosa,la Cina non brilla per flessibilità.Tutte le religioni sono illegali eccetto il comunismo,unico credo.I cristiani,i buddhisti,gli islamici e ogni altro appartenente ad una fede religiosa sono perseguitati con efferatezza e spietato accanimento.Come? Attraverso il Laogai ( abbreviazione di Laodong Gaizao Dui ) che vuol dire riforma per mezzo del lavoro,una sorta di campo di concentramento che ha lo scopo di perpetuare la macchina dell'intimidazione e del terrore con il lavaggio del cervello per tutti gli oppositori politici fornendo così una inesauribile forza lavoro a costo zero.Il programma consta di 16 ore di lavoro giornaliere nei campi o in miniera,indottrinamento e giuramento di fedeltà al partito e in caso di trasgressione sono previste torture fisiche e psicologiche.
 
La sequenza di brutalità prosegue con la famigerata "politica del figlio unico". In Cina per sposarsi e mettere al mondo un figlio è obbligatorio ricevere una licenza speciale emessa dal governo : ancora oggi non è consentito ai genitori di avere il numero desiderato di figli e la donna incinta che trasgredisce può essere sottoposta ad aborto forzato o, in certi casi, anche a sterilizzazione. Solo i ricchi e i burocrati del partito,dietro pagamento di multe esorbitanti, possono permettersi di avere un secondo figlio oppure le coppie contadine che hanno avuto una femmina come primogenito nella speranza della nascita di un maschio.  La politica del figlio unico ha causato gravissimi danni collaterali come l'eccidio di femmine,il traffico di donne e la riduzione in schivitù anche sessuale e un numero crescente di suicidi.Il controllo delle nascite,così come è attuato,è disumano e crudele: non voglio pensare che la soluzione al problema della mancanza di risorse possa consistere nella sterilizzazione di massa o nella pratica di aborto forzato.Perchè piuttosto non si predilige una politica più attenta al miglioramento nella distribuzione degli approvvigionamenti? La risposta è semplice dal momento che prevale la logica di uno spreco e di una sovrapproduzione dettati da un crescente e sfrenato consumismo.Tutto questo dimostra quanto sia forte il paradosso in questo paese : pur vivendo una fase di modernizzazione,il contrasto tra un capitalismo selvaggio e uno stato onnipresente, la coesistenza di miseria e crescita economica,di individualismo forsennato e di cieca obbedienza alle regole collettive creano al sistema un impasse farraginoso.La democrazia è ancora lontana,purtroppo,e fino a quando permarrà un equilibrio precario tra modernizzazione e tradizionalismo  la Cina resterà un gigante dai piedi di argilla.

Cleopatra.

9 commenti:

Blackswan ha detto...

Splendido post, cara Cleopatra.Non era facile cogliere questi aspetti davvero sconcertanti e gestirli con questo filo logico.Ammetto la mia ignoranza : sull'argomento sapevo poco.Qualcosa sulla pena di morte,nulla sul reality ( allucinante!!!! )e sulla politica del figlio unico.
Come sempre grazie per il contributo.Alla prossima.

Elle ha detto...

Cleopatra è agghiacciante! Io sapevo della politica del figlio unico e preferibilmente maschio, e ho dei vicini cinesi che, a quanto pare, hanno riportato la figlioletta in Cina, perché, han detto, dopo i tre anni "si usa" dare le figlie femmine ai nonni che si occupano di crescerla, mentre i genitori tengono solo il maschio (infatti il maschietto è qui con loro), ma.. e se invece l'avessero venduta?! O ammazzata?! La Cina mira solo all'arricchimento economico, non alla modernizzazione. Le cose che racconti sono terribili, grazie per averne parlato (anche se i tuoi post mettono sempre i brividi, è bene parlarne)

m4ry ha detto...

Cara Cleopatra, conosco bene la realtà di cui parli, sia con riferimento alla pena di morte che alla politica del figlio unico. Non sapevo nula riguardo al realty e alla "donazione" obbligatoria senza consenso degli organi dei condannati a morte.
Sono sempre più sconcertata e spaventata da questo popolo ( non voglio generalizzare, perchè sicuramente tanti cinesi non condividono, ma sono costretti a subire, come sempre accade in un regime ). E' come se il resto del mondo aprendo le frontiere allo scambio economico con la cina avesse in qualche modo imlicitamente accettato tutto questo scendendo a patti ! E' una vergogna !
Grazie per questo articolo.

Ezzelino da Romano ha detto...

Cleo,
il post è magnifico e condivido alla lettera la tua opinione.
Non ho invece altrettanta certezza sui piedi di argilla del gigante Cina, che a me per ora sembra un gigante dai piedi solidissimi e per di più molto mobili.
Vivo a Milano, e i cinesi si stanno comprando fette sempre più grandi di città.
Edifici, attività commerciali, eccetera.
Credo che finora i cinesi che emigrano non abbiano in mente il rientro in patria, ma se a casa loro diventerà possibile vivere "da ricchi", ed in parte è già possibile, ci saranno transiti continui di cinesi dalla madre patria al resto del mondo e ritorno, e rimesse di denaro cinese da e per la Cina.
E lì saranno cazzi, perchè questi lavorano come dei muli ed hanno una predisposizione al sacrificio che noi abbiamo scordato da secoli.
Temo che dovremo in qualche misura marciare alla loro musica, nel tentativo di resistere.
E se si opera sui medesimi mercati, cioè si fanno affari insieme, diventa poi difficile fare le pulci al prossimo sul suo livello di democrazia.
Putin non è molto liberal, ma siccome comperiamo da lui il gas più di tanto non possiamo mica menargliela.
Stessa faccenda con Gheddafi,a suo tempo.
Quindi condivido ovviamente lo sdegno, ma ho idea che le censure verso certi aspetti dello stile cinese siano destinate a diventare sempre più timide, ahimè.
Io, nel mio piccolo, a costo di spendere un po' di più, continuo a farmi tagliare i capelli dal mio caro Stefano, milanese doc, e mi piace pensare che sia un gesto anche politico.

Andrea Consonni ha detto...

Non ne sapevo nulla nemmeno io ed è una cosa agghiacciante davvero.

La firma cangiante ha detto...

Agghiacciante anche la questione dell'espianto di organi ai condannati, anche lì chissà che giri schifosi ci saranno dietro.

Un paese governato in maniera indegna, e noi come paese siamo pure complici di tutte queste brutalità.

Madison ha detto...

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Granduca di Moletania ha detto...

Cleopatra, come al solito hai scritto un post da brividi.
Condivido le tue convinzioni e le tue preoccupazioni, ma temo che Ezzelino abbia una parte di ragione.
Io non voglio diventare "un cinese" e spero che cessi tutto questo capitalismo rosso.
Certo che non mi tranquillizza sapere che il Prof. Monti ha ricevuto rassicurazioni circa i maggiori investimenti economici da parte loro nel nostro paese.

Un abbraccio

Fulvia ha detto...

Complimenti Cleopatra è la prima volta che ti leggo, sei una grande penna.
Dispotica, tanto sadica quanto disgustosa la spettacolarizzazione dell'esecuzione delle vittime, si stringe il cuore, da tapparsi gli occhi e le orecchie contemporaneamente perchè impotenti di fronte a tali crimini, ma abbiamo solo due mani purtroppo.
La Cina è un classico esempio di un regime totalitario portato all'esasperazione per avere un'espansione economica a livello mondiale, potere assolutistico ed economia sono strettamente correlati. Ci sarebbe davvero da parlare molto partendo dalle origini è un tema davvero interessante. A presto!