L’idea
è originale, su questo non ci sono dubbi, tanto che, come dice lo stesso Warren
Haynes, “nessuno lo ha mai fatto prima”. Slash c’era andato molto vicino con il
suo primo album solista, ma quella contenuta in Shout !, nuovo disco dei Muli a
distanza di quattro anni dal precedente By A Tread, è un’autentica novità: due
cd, il primo contenente undici tracce per oltre settanta minuti di musica, il
secondo che ripropone gli stessi brani riarrangiati e interpretati ciascuno da
un diverso artista di caratura internazionale. Tra questi, vale la pena citare
Elvis Costello, Ben Harper, Dr. John, Grace Potter, Dave Matthews, Myles
Kennedy e Glenn Hughes, insomma tutta gente di spessore. Fatte le
presentazioni, occorre adesso domandarci l’utilità di un’operazione di questo
tipo. Perché, e lo dico in tutta franchezza, del secondo cd se ne poteva fare tranquillamente
a meno: le canzoni, con qualche ritocco negli arrangiamenti, salvo rari casi
(Stop So Low che ospita Dr. John e il reggae bianco di Scared To Live rifatto
insieme a Toots Hibbert), sono decisamente inferiori agli ottimi originali
suonati dai Gov’t. L’impressione è che il gruppo capitanato da Haynes, che ha
un notevole seguito di fedeli, ma tutti southern rock addicted, abbia tentato
di allargare il “bacino d’utenza” e di assestare il colpaccio commerciale,
sfruttando la cassa mediatica dell’ospitata collettiva. D’altra parte i Muli,
che dal vivo sono una delle più grandi band del pianeta, in studio non sono mai
riusciti a conquistare veramente, rilasciando album di notevole spessore ma le
cui vendite non sono mai state eccelse. Oggi, invece, la stampa non fa che
parlare di Shout! e questo a prescindere dalla qualità delle canzoni in esso
contenute che, come al solito, è di ottimo livello. La formula è quella del
classico disco rock blues, solido e
tradizionale, che alterna lunghe ballate in chiave bluesy a brani decisamente
più movimentati che virano verso l’hard e il funky. L’inizio, è di quelli tosti
: il funk di World Boss e l’hard rock dal passo pesante di No Rewards (fantastico
il giro di basso), pur nella loro classicità, sono in grado di alzare
immediatamente la temperatura corporea. Con Scared To Live, Haynes cerca invece
l’inusuale strada del reggae imboccandola davvero alla perfezione, mentre
Whisper In Your Soul sembra una canzone dei Creedence Clearwater Revival
rallentata e lisergica fin quando non vira in un ritornello cazzuto assai. Ma
le cose migliori i Gov’t le fanno quando si cimentano con la ballata. Così sulle
prime piazze del podio vanno a finire Capture, un lentone blues che avrebbe
comodamente trovato spazio in un disco di David Crosby, e la conclusiva Bring On
The Music, undici minuti giocati sul contrappunto fra organo e chitarrra, che è
di sicuro una delle migliori canzoni mai scritte da Haynes (i cui assoli,
poffarbacco, fanno accartocciare la pelle per i brividi). In definitiva, Shout
! è un grande disco di rock blues, che gli amanti del genere adoreranno. Ma ciò
che davvero vale è il primo cd, le cui canzoni sono belle proprio perchè suonate
dai Gov’t Mule, mentre in mano altrui perdono molto del loro naturale fascino.
VOTO
:
CD
1 : 8
CD
2 : 6
Blackswan, domenica 27/10/2013
2 commenti:
Bello!Trovo giusto il voto (almeno per quello che si ascolta dal video, grande!). Eppure mi sembra strano che i grandi che hanno partecipato non abbiano dato un loro impronta..
Molto da C.S.N.Y,vero, chitarre da 9!
L'inizio con l'assolo di Captured mi ricorda, un po' Funky Dung dei Pink Floyd.
@ mr hyde : a mio avviso sono cosi' belli i pezzi suonati dai GM,che gli altri sembrano assolutamente inutili.
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