Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente
pubblichiamo
"Se nel Pd c'è chi ruba, costui deve andare a casa a calci nel sedere, non c'è Pd che tenga". (Matteo Renzi)
Dopo l'Expo (ovvero, l'expo-nenziale abbuffata), scoppia lo scandalo Mose (senza accento) che, per fare un gioco di parole, non è altro che un "biblico" malaffare. Chi più, chi meno, ha proclamato tolleranza zero nei confronti dei corrotti, sventolando il vessillo della estraneità al partito di questo o di quel politico beccato con le mani nella marmellata. Solo chiacchiere e distintivo. Se ne sono sentite di tutti i colori sugli inquisiti, sia da destra che da sinistra. Cominciamo dal Pd con una chicca targata Luca Lotti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e renziano di ferro: "Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, contrariamente a quello che ho letto stamani, non è iscritto al Pd. Non ha la tessera. E' un sindaco indipendente". Semplicemente ridicolo. Dunque, le primarie per la poltrona da sindaco vinte da Giorgio Orsoni, con il sostegno del Pd, le abbiamo inventate. Così come il voto di Orsoni per l'elezione del segretario del Pd alle primarie e il sostegno dato a Renzi sono frutto di un'autosuggestione collettiva o di una proiezione onirica. Tralasciando il tema sul possesso o meno della tessera di partito, resta il fatto che il Pd è per Orsoni il partito di riferimento. Seguendo il ragionamento di Lotti, la tessera del partito preserverebbe un individuo da strane tentazioni? Una tessera al giorno, tiene la corruzione lontana di torno, dunque. In fondo, è come mettersi la maglia della salute per non beccarsi il raffreddore. La questione, invece, è morale, caro Lotti: la povertà intellettuale e la disonestà di questa classe politica è diventata imbarazzante. E mentre il centrosinistra, per bocca dell'onnisciente Matteo Renzi, sciorina su daspo a vita per i condannati in via definitiva e incriminazioni per "alto tradimento" per i manigoldi, il ddl anticorruzione slitta. "Il rinvio è stata una mia scelta. Qui occorre una duplice risposta strutturale e culturale assieme", precisa il Premier. Frasi posticce che celano grossolanamente la difficoltà di dialogo con il centrodestra. Uno sgambetto a Silvietto con la reintroduzione e l'inasprimento del reato di falso in bilancio significherebbe per Matteo nostro smontare baracche e burattini.
Intanto, il centrodestra, non ci risparmia amenità varie. "Se c'è un partito che in questa inchiesta non viene mai citato è la Lega Nord", precisa Luca Zaia, governatore della Regione Veneto a proposito dello scandalo Mose in cui è
coinvolto per mazzette anche l'ex Presidente della regione Veneto, Giancarlo Galan (FI). "Giancarlo è il miglior marito del mondo. E' una persona perbene. Venissero a vedere i nostri conti, invece di infamarci in questo modo...gli italiani sono ingrati" precisa indignata la moglie del galan-tuomo, Sandra Persegato. Forza Italia, attraverso Renato Brunetta, si dice "vicina" a Galan. "Da noi non troverete mai verbali rubati e condanne a priori a prescindere. Non
troverete riportati e trascritti gli spifferi usciti dalle varie Procure". Un'ordinanza di circa 800 pagine la chiami spiffero, Brunetta? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò. La situazione non è incoraggiante. "Onestà" si gridava in Piazza San Giovanni a Roma durante l'intervento di Alessandro Di Battista del M5S. In un paese come l'Italia dove i detenuti per reati economici e fiscali, come la corruzione e la concussione, rappresentano appena lo 0,4% del totale, l'onestà non è ancora di moda.
Gianfranco Miccichè (FI) : "Con la sola pensione di parlamentare da 4 mila euro al mese, non si può vivere bene".
Maurizio Gasparri (FI) alla trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora", a proposito dei tagli che il governo Renzi ha previsto per la Rai: "Io con la legge Gasparri ho difeso la Rai. Per questo pretendo una mia statua che venga montata sopra al cavallo di Viale Mazzini".
Il Giornale, in prima pagina, titola : "Dudù ha trovato una fidanzatina: arriva Dudina, la nuova cagnetta di casa".
Giancarlo Galan (FI), coinvolto nello scandalo legato al Mose : "La mia segretaria portava pacchi di soldi a San Marino? Ma la Claudia non è più al mio fianco dal 2005! Tutti intorno a me dicevano di stare attento, che qualcosa in lei non quadrava. I cappotti costosissimi, i diversi appartamenti, così l'allontanai...Ma ditemi, dove l'avrei messo questo milione di euro l'anno? Dove?"
Cleopatra, lunedì 09/06/2014
2 commenti:
Gasparri potrebbe andare a sedersi direttamente sul cavallo della Rai e restarci però
Premesso che "no one is innocent", perchè ormai dentro a questa politica il più pulito ha la rogna, però il Lotti non ha torto.
Se uno è un tuo tesserato puoi sbatterlo fuori, se non lo è puoi solo decidere di non averci più a che fare.
Poi le vicinanze e le allenanze sono un altro discorso.
Ma avere la tessera di un partito o non averla è un fatto oggettivo, e Lotti di questo ha parlato, mi pare.
Ricordo peraltro che a Venezia il competitor di Orsoni era Brunetta.
Fossi veneziano, piuttosto che avere per sindaco il nano livoroso avrei votato anche Barbablu.
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