La storia dei Lake Street Dive inizia più o meno nel
2005, quando la contrabbassista e cantante, Bridget Kearney, vince un contest
jazz, guadagnando una discreta sommetta. Ed è proprio con questi soldi che
prende vita in modo concreto la carriera di questo quartetto nato tra
Minneapolis e Boston e ora di stanza a Brooklyn, nel cuore della Grande Mela.
Accomunati dall'amore per il jazz, intenzionati inizialmente a percorrere le strade
suggestive di un free country aperto a varie influenze, i Lake Street Dive
spostano rapidamente il baricentro della propria proposta musicale verso un
pop-rock imbevuto di soul. Rilasciano il primo disco nel 2006 (In This Episode)
ma vengono notati dal grande pubblico nel 2012, quando postano su youtube
una cover di I Want You Back dei Jackson 5. Da qui la strada si fa in discesa,
grazie anche all'attenzione di T Bone Burnett (Willie Nelson, Elvis Costello,
Diana Krall, Ryan Bingham, etc.) che vuole una loro canzone per lo show Another
Day Another Time ispirato al film dei fratelli Coen, A Proposito Di Davis. Bad
Self Portraits, prodotto da Sam Kassirer, è quindi l'ultimo capitolo di un
percorso durato sei anni che ha portato gli LSD (niente male come acronimo)
sulle pagine delle riviste specializzate e a scalare lentamente le charts a
stelle e strisce. E ci sta, perchè nonostante un aura molto cool da
intellettuali del jazz, i quattro ragazzi sfornano un disco divertente e ben
suonato, che pur avendo come baricentro una matrice fortemente pop, è
impreziosito altresì da innumerevoli citazioni e dal richiamo a più
disparati generi. C'è chi vi troverà un pò di Amy Winehouse (la bella voce
della cantante Rachael Price ricorda da vicino quella dell'immensa Amy), un
certo retrogusto anni '80 (Working Week, Style Council), e addirittura certe
similitudini a Hall & Oates, quelli di H2O, per intenderci. Un pò di jazz,
un filo di roots music, molto pop e molto soul sono gli ingredienti
principali di un disco che, pur non brillando per originalità e tradendo un
suono a volte un pò troppo patinato (ma è questione di gusti), trova il proprio
punto di forza in ammiccanti melodie che la bella voce della Price e le
splendide armonizzazioni vocali dei quattro rendono spesso irresistibili. Tanto
che bastano un paio di ascolti per ritrovarsi a canticchiare
qualche canzone degli LSD sotto la doccia. Divertente e brioso.
VOTO: 7-
Blackswan, giovedì 19/06/2014
Nessun commento:
Posta un commento