domenica 7 settembre 2014

J MASCIS – TIED TO A STAR



Quelli che, come me, negli anni ’90 hanno speso la loro meglio gioventù musicale, sanno quanto bisogna essere grati a J Mascis. I suoi Dinosaur Jr. hanno dato vita a un vero proprio culto, iniziato nel 1985 (l’album di debutto Dinosaur) proseguito con un capolavoro assoluto (You’re Living All Over Me del 1987), esploso poi, dopo l’uscita dal gruppo di Lou Barlow, con un uno-due da ko, Green Mind (1991) e Where You Been (1993). Alternative rock impestato di feedback, chitarre sferraglianti, orge rumoristiche in cerca di lievi melodie, sono il marchio di fabbrica di una band che generò un verbo musicale, che però solo altri (Nirvana, Sonic Youth) declinarono con successo. Così quando esce un nuovo disco di J Mascis, quelli che hanno vissuto in prima persona quella stagione selvaggia, corrono in negozio a comprarlo. Fosse anche solo per una questione di riconoscenza. Che poi, si sa, assai difficilmente il canutissimo chitarrista sbaglia un disco. Tied To A Star è il seguito naturale, o per così dire, il fratello minore, dell’ottimo Several Shades Of Why (2012), di cui riprende le trame acustiche (con qualche breve ricamo elettrico, vedasi per esempio Every Morning) imbevute di spirito folk- rock. Più rock che folk, a dire il vero, visto che le dieci canzoni in scaletta sprizzano vitalità ed energia e suonerebbero magnificamente anche coi volumi altissimi e la sei corde di Mascis a macinare i consueti kilowatt di distorsioni. Neil Young sottopelle, grammi di psichedelia (la travolgente coda di Heal The Star) quella voce che riconosceresti al volo in una moltitudine e un filotto di melodie che sbriciolerebbero anche un cuore di pietra, sono gli elementi distintivi di Tied To A Star, ennesima ottima prova di un artista che non smetteremo mai di adorare. La splendida chitarra che apre il disco coi languori di Me Again e che si perde nel falsetto finale di boniveriana memoria, e la struggente Wide Awake, impreziosita dal breve contributo vocale di Cat Power, sono i momenti migliori di un disco godibilissimo dalla prima all’ultima nota. Un disco che si conclude lasciandoci addosso una gran voglia di recuperare gli album dei dinosauri e rituffarci in quelle atmosfere che ci facevano sentire giovani e selvaggi proprio quando eravamo giovani e selvaggi. Non fosse altro che per una questione di riconoscenza. immarcescibile J.

VOTO: 7,5





Blackswan, domenica 07/09/2014

2 commenti:

Lucien ha detto...

Pensa, me l'ha consigliato oggi mio figlio viawhatsapp... e poi ne leggo anche qu.
Non poteva mancarmi!
Già piaciuto al primo ascolto.

Blackswan ha detto...

@ Lucien: davvero un gran bel disco. Complimenti al figliolo :)