lunedì 10 novembre 2014

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo.

"Aggiungi un posto a tavola...che c'è un Leopoldino in più" , avrebbe dovuto cantare Matteone alle soirée di Milano e Roma, organizzate per finanziare quella strana creatura che è il Pd.
In tempi di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, quel gran bischero di un Premier qualcosa doveva pur fare.
"Se famo du' spaghi", avrà pensato l'arguto Matteo. E così ti finanzio il partito. 1000 euro a cranio (selfie incluso) e il gran show cafonal- amatriciano va in onda. Un tripudio di suv, berline di lusso, dame ingioiellate e fasciate da abiti griffati a braccio di personaggi appartenenti all'alta borghesia. Ma anche di parvenu, aristocratici decaduti, giornalisti, palazzinari, politicanti, trombati, poltronisti, attori e morti di fama a caccia di visibilità. Non sono mancati pure quelli che "le tasse sono come la droga: se le paghi una volta, le paghi sempre". Roba da fare invidia a Jep Gambardella. E, soprattutto, ci sono loro: i fedelissimi di Matteone, tutti presenti e tutti fighetti, a cominciare dalle quote rosa. Pure il simbolo del Pd troneggia. Mica come alla Leopolda.
L'unica "cosa rossa" pare sia stato il peperoncino distribuito agli illustri ospiti dal presidente dell'Accademia italiana del Peperoncino, Enzo Monaco.
Il menù per i raffinati commensali di cui ama circondarsi il nostro Premier è quello delle grandi occasioni. Ricercato e, magari, senza uova. Di quelle, ne aveva già fatto una bella scorpacciata a Vimercate dove un manipolo di operai dell'Alcatel, in un momento di forte tensione, gli ha fatto "gustare" una specialità locale. "Se mi tirano le uova, sono pronto a fare le crepes", ha ironizzato l'imperturbabile Matteo. Le salamelle delle feste dell'Unità sono soltanto un lontano ricordo, insomma.
"Sono inevitabili queste cene senza il finanziamento pubblico. Io ero contrario all'abolizione, ma se questi imprenditori si aspettano qualcosa, sbagliano. Noi faremo politiche per il Paese", puntualizza il presidente del Pd, Matteo Orfini. Gli imprenditori, dopo il gala, si sono fatti tatuare in fronte "Jo Condor".
E in questo circo grottesco, le parole di Renzi appaiono ancora più inverosimili: "Non sono venuto qui per fare una passerella o per lisciarvi il pelo. Le vostre mani sono per lavorare non per applaudire", ha precisato durante l'intervento all'Associazione Industriale Bresciana. Qualcuno, per caso, ha osato dubitare?

Francesca Pascale su Silvio Berlusconi: "Sono sempre al suo fianco. Lo inseguo, lo assedio, lo controllo, non lo lascio mai. In privato, lo chiamo amore o B. A lui B. non piace, quindi da un po' lo chiamo solo amore. In pubblico, Presidente".

Antonio Razzi, smentisce la sua partecipazione a "L'Isola dei Famosi" e le sue dimissioni da parlamentare: " Eh no, non scherziamo. Aò, 'cca nisciun è fess. E come faccio: qua (in Senato) è 'na paga sicura, là manco mi pagano. Non scherziamo, dài, io dico la verità". 

Emilio Fede, appena licenziato da Mediaset, dopo lo scandalo per un presunto ricatto ai vertici del gruppo: "Mi hanno trattato come uno dei peggiori animali. Cacciato, messo alla porta, infamato: ho poche settimane per lasciare la casa...mi hanno tolto tutto, ma non mi ruberanno la dignità".

Davide Serra, il finanziere intervenuto alla Leopolda e sostenitore di Matteo Renzi: "Non sono il lupo della City. Chiudo la società alle Cayman e mi iscrivo al Partito Democratico".

Cleopatra, lunedì 10/11/2014

4 commenti:

Sandra M. ha detto...

A da passà a nuttata...

Francesco ha detto...

questo paese è irrimediabilmente fottuto !

Granduca di Moletania ha detto...

Mi dicono esista un simpatico allenatore di una squadra di serie A lombarda, che non sa fare una O con un bicchiere, ma che malgardo ciò in 1 (uno) anno guadagnerà quello che io guadagnerò nei prossimi 150 (centocinquanta)circa. E pensa che io mi ritengo un tipo fortunato.

Non abbiamo guide credibili da seguire, non abbiamo esempi positivi e nemmeno eroi moderni da imitare.
Siamo profondamente immersi in un nulla cosmico, tremendamente iniquo e ingiusto.
Il popolo più depresso dell'universo, senza più sogni, senza più speranze, con l'unico obiettivo di fare un po di "crana".
E dove vogliamo andare?

A chi interessa più l'ideale di vivere in una società migliore e più giusta?
Ne avete sentito parlare ultimamente? Invece interessano le tasse, l'euro, lo spread e tutte 'ste minchiate .

Siamo la prima generazione che rinuncia a far si che i nostri figli vivano in un mondo migliore di quello che abbiamo vissuto noi.
Vergogna e vituperia.

Un abbraccio.

Ezzelino da Romano ha detto...

Se un popolo non ha a cuore la propria felicità, merita di essere infelice.
Gli imprenditori cenano con Renzi a mille euri a testa, i poveracci si litigano le case dell'Aler a colpi di spranga.
La classe media, inetta ed incolta, aspira alla cena con Renzi ma ha il culo ormai pericolosamente vicino alle case dell'Aler.
Comunque tranquilli, da non non cambierà mai un cazzo: siamo troppo democristiani dentro.