Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo.
"La politica latita e pagano i più fragili, gli
immigrati e le periferie" (Laura Boldrini, Presidente della
Camera).
E' la scoperta dell'acqua calda. Che la politica sia
assente lo sappiamo già da un pezzo e che siamo divenuti tutti un po' più
fragili, lo percepiamo di giorno in giorno. Ormai sfiduciati, assistiamo
impotenti alla inadeguatezza e alla mediocrità di una classe politica
totalmente priva di pudore.
La rivolta di Tor Sapienza non è altro che l'ennesima
vergogna italiana. Uno scandalo dell'indifferenza creato tre anni fa
dall'allora sindaco di Roma. Quel Gianni Alemanno che adesso, con tanto di
piglio tracotante, osa sfilare in corteo contro Ignazio Marino, reo di
incapacità nella gestione della capitale. Da quale pulpito, viene da dire.
La latitanza della politica ha il volto contrito e
spaesato dell'attuale sindaco di Roma che, diamogliene atto, ha affrontato gli
insulti di una folla incazzata. Per il resto, Marino si è dimostrato
inaffidabile, a cominciare dalla nota questione delle multe per il tardivo
rinnovo del permesso Ztl. Tor Sapienza era da tempo una polveriera ma si sono
fatte orecchie da mercante. Nessuno ha mai impedito che la strumentalizzazione
della protesta si scagliasse contro quei poveri sventurati, scappati
dall'inferno dei loro paesi di origine. Nessuno si è minimamente prodigato per
creare le condizioni di una pacifica convivenza. Nessuno ha privilegiato il
dialogo lasciando che il disagio prendesse il sopravvento. E quando la
situazione sfugge di mano, la pezza è peggio del buco. Trasferiamoli e basta.
Come se quelle creature fossero dei pacchi. Come vuoti a perdere. E ora le
promesse snocciolate da Marino, appaiono tardive e posticce. Qualcuno direbbe
che, in fondo, amministra la capitale da poco più di un anno e, in compenso,
Roma ha, finalmente, la linea C.
E quando si parla di immigrazione, si materializza
quel Giamburrasca di Matteo Salvini. Proprio lui, quello con le felpe targate,
l'ex secessionista, che con la ramazza ha fatto piazza pulita in casa Lega. Ora
si atteggia a fiero paladino degli italiani tutti (settentrionali e
meridionali) contro il nemico straniero. Le canzoncine contro i napoletani sono
una bischerata così come la Padania libera. Intanto, la sua ascesa si consolida
e vederlo sfilare con Casa Pound mette i brividi.
E mentre il Paese è flagellato da tensioni sociali e
dal maltempo, Matteo Il Grande se ne sta lontano. Nel "suo" paese
irreale, dove ci sono solo persone che contano. Lontano dalle disgrazie,
lontano dagli ultimi.
Matteo Salvini (Lega Nord) su Facebook:
"Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina,
prima ancora che ci avvicinassimo al campo rom. Noi stiamo bene.
Bastardi".
Sergio Chiamparino (Governatore della Regione
Piemonte) : "Se Renzi mi propone e i 5 Stelle ci stanno, io al
Quirinale ci vado di corsa..."
Stefano Di Stefano (vicepresidente di Casa
Pound) a "La Zanzara" : "Io sono fascista e non mi vergogno
di dirlo. Casa Pound è un movimento che affonda le sue radici nel fascismo. Se
non c'era il fascismo a quest'ora eravamo nel Terzo Mondo...Con la Lega di
Salvini vogliamo fare un'alleanza, ma la condizione è che non ci sia Berlusconi
con Dudù e tutte queste menate".
Cleopatra, lunedì 17/11/2014
2 commenti:
" Se non c'era il fascismo a quest'ora eravamo nel Terzo Mondo"
Cosaaaaaaaaaaaa? Cheeeeeeeeee? Ti senti bene, simpatico, gentile e affabile Stefano?
Però su una cosa ha ragione: quando dice che non vuole tra i piedi "Berlusconi con Dudù e queste menate".
Al posto suo la penserei allo stesso modo.
Vuoi mettere un veterofascista come Salvini con i suoi dobermann?
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