Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo.
Pippo Civati c'è (e balla da solo).
Una decisione tormentata, paragonabile per durata di
tempo, alla gestazione di un'elefantessa, quella del ribelle piddino. Mesi,
anni di traccheggiamento e Pippo, finalmente, lascia il PdR (leggi, Partito di
Renzi) e non raddoppia, almeno per il momento. "Per ora vado via da
solo, poi si vedrà", precisa. Scongiurato l'effetto domino, dunque.
E pensarci prima no? Se ha impiegato tutto questo
tempo a chiamarsi fuori dal Pd, non è escluso che altrettanto ce ne vorrà per
vederlo volare con le sue ali in tempi fulminei.
Stefania Giannini c'è (e fa il muso duro con gli
insegnanti). La ministra dalla debole cultura democratica, quella che dopo il
loden montiano ha indossato, con nonchalance, la casacca renziana, è riuscita a
fare incazzare studenti e docenti. Nemmeno la saputella Gelmini, quella dei
neutrini, era arrivata a tanto. Chapeau. La manifestazione del 5 maggio contro
la cosiddetta "Buona Scuola", ha avuto un'adesione partecipata che
non si ricordava da anni."Sciopero politico", lo ha
etichettato con sprezzante distacco la Giannini. In perfetta sintonia con il
suo capo, esprimere un'opinione diversa è da gufo, a prescindere. Loro (gli scioperanti)
sono i "cattivi", perchè si crogiolano inutilmente nella protesta,
mentre dalla parte opposta ci sono i "buoni" (Renzi e la Premiata
Ditta) che fanno le riforme.
Scioperare, dunque, da diritto costituzionalmente
garantito si è trasformato in un disturbo al manovratore, secondo il Vangelo di
Matteo. "Siamo pronti ad ascoltare e condividere" , ha
precisato il nostro Premier, in un moto di misericordia. Disse lo stesso anche
sul Jobs Act e sull'Italicum e sappiamo com'è andata a finire.
Sergio Mattarella c'è (e tace). Non parla e firma
senza fiatare. Un solerte notaio. L'Italicum è stato promulgato senza note nè
osservazioni. Ora capiamo perchè è stato eletto. E noi che ci illudevamo di
vedere al Quirinale, Sergio Rodotà.
Enrico Zanetti c'è (e, al contrario di Mattarella,
farebbe bene a tacere). Questo occhialuto sottosegretario all'Economia, dopo la
sentenza di incostituzionalità della Consulta sulla mancata rivalutazione delle
pensioni decisa dalla legge Fornero, ha definito "immorale" restituire
l'indicizzazione ai redditi più alti. Fossi al posto di Zanetti, sarei più
cauto a parlare di moralità, un concetto che fa a pugni con la classe politica
che rappresenta.
Anche Silvietto c'è (e cade per terra). A Genova, per
sostenere Giovanni Toti alle regionali, l'ex Cavaliere discetta sulla
sospensione della democrazia. Renzi è pericoloso, dunque, e bisogna rimboccarsi
le maniche. Non mancano le solite sortite contro i magistrati con un finale da
comiche. Mentre scende da un gradino Inciampa su una pedana. "L' ha
messa la sinistra", ironizza Silvietto. Non so se ci sia da ridere o
da piangere: siamo nelle mani di questi individui e la notte è ancora lunga.
Antonio Razzi sui black
bloc: " Bec boc, plec plot, bec brec come cazzo se chiamano...In Corea
del Nord non succedono assolutamente queste cose, lì si sta tranquilli, lì non
c'è modo di reclamare perchè si sta così bene..."
Matteo Salvini su Maria Elena
Boschi: "La sculettante Boschi ha detto che la prossima priorità del
governo è il conflitto di interessi. Mamma mia, ma parliamo di pensioni,
anzichè di conflitto di interessi".
Matteo Orfini, dopo la
pronuncia della Consulta sulla legge Fornero: " Nei governi
tecnici c'era una discreta quantità di pippe".
Andrea Auteri (membro della
direzione territoriale del Pd a Livorno), dopo la fiducia all'Italicum: "Questo
partito di democratico non ha più niente. Ecco, guardate: con la mia tessera Pd
mi ci pulisco il culo e la butto nel cesso".
Cleopatra, lunedì 11/05/2015
3 commenti:
"E Pippo Pippo non lo sa/
Che quando passa ride tutta la città..."
Stiamo proprio tornando agli anni 40...
Qui il nostro nuovo format live + intervista se ti va di darci un occhio https://youtu.be/g-cJOg7X_UM
effettivamente i cosiddetti tecnici strapagati coi cervelloni han fatto più danni...
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