E' il terzo il disco più difficile nella carriera di
un'artista? Non sempre, ma probabilmente lo è stato per Florence Welch,
ventinovenne songwriter londinese, qui attesa alla prova del fuoco dopo aver
racimolato, grazie ai due album precedenti (Lungs del 2009 e Cerimonials del
2011), stuoli di fans osannanti e un discreto numero di dischi d'oro e di
platino. Insomma, Florence non solo doveva riconfermare un successo commerciale, il
quale francamente non avevo il minimo dubbio sarebbe arrivato, ma soprattutto
ribadire attraverso le canzoni di essere una stella di prima grandezza nel
firmamento della pop music. Da questo punto di vista How Big How Blue How
Beautiful centra in pieno il bersaglio, risultando il capitolo più riuscito
della, seppur breve, discografia della Welch. La quale, meglio di quanto
sia riuscita in passato, da forma a una scrittura in bilico fra pop
cantautorale di qualità e grandeur mainstream, mantenendo con naturalezza un
perfetto equilibrio e apparecchiando un disco in cui le numerose possibili hit,
alcune davvero irresistibili, sapranno eccitare la voglia di
leggerezza anche in coloro che abitualmente cercano canzoni di diverso
spessore. Orchestrale, sfavillante, ricco di colori, How Big How Blue How
Beautiful certifica una scrittura ormai consolidata, con cui Florence
maneggia il pop senza l'irrequietezza che impregnava Lungs e lontana dal
mood goth di Cerimonials, esibendo invece una pienezza di suoni e di
linguaggio assai variegata, ma ormai, in tutta evidenza, riconducibile
alla sua penna. Tiene la bussola, la Welch, e lo fa con navigata perizia, sia
quando rockeggia a la Arctic Monkeys in What Kind Of Man, sia quando
deflagra nella bomba dance di Queen Of Peace, sia quando veste abiti
classici come nella splendida ballata finale di Mother. Fiati scintillanti,
qualche eccesso (ritengo voluto) negli arrangiamenti, un pizzico di
indie, un certo retrogusto seventies, un discreto piglio soul, uno spettro
di citazioni che spazia dagli Abba a Cindy Lauper: tutto questo fa di How Big
How Blue How Beautiful il disco pop dell'estate e candida Florence, al
netto del dato anagrafico e di un approccio mediatico e compositivo più
alternative, a vestire i panni della nuova Madonna.
VOTO: 7,5
Blackswan, mercoledì 01/07/2015
6 commenti:
Grande disco, come d'altra parte lo erano anche i due precedenti, ma cosa c'entri con Madonna lo sai solo tu. Semmai per il culto che la circonda è più paragonabile alla Madonna, ma non la cantante... :D
che voce...
@ Marco: al netto della parentetica, Florence rappresenta il meglio del pop in circolazione, quello che è stato per anni Madonna, capace di abbinare classe, mainstream e intelligenza. La capacità, soprattutto, di spaziare fra i generi mantenendo sempre la barra del pop e uno stile ben definito.
@ Ernest: davvero notevole :)
Non male
Ma voi che ne sapete,
sono stordito io o un pochino ricorda anche Suzanne Vega e più recentemente Laura Veirs?
@ Ezzelino: secondo me, no, ma è un'opinione personalissima. :)
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