martedì 7 luglio 2015

JOSH SMITH - OVER YOUR HEAD



Quello di Josh Smith è un talento indubbiamente precoce, visto che il chitarrista losangelino pubblicò il suo album di debutto, Born Under A Blue Sign, a soli quattordici anni. Oggi, a distanza di quasi un ventennio da quell'esordio, Smith torna con il suo ottavo album in studio, confermando, se mai ce ne fosse bisogno, di essere uno dei chitarristi più interessanti del panorama del modern blues. Sceglie un'ottima sessione ritmica, Calvin Turner al basso e Leman Carter alla batteria (ascoltare l'iniziale How Long per capire di quanto dinamismo siano dotati i due), si fa affiancare da turnisti scafatissimi (Jeff Babko alle tastiere, Charles Jones alla voce e Chicco Gussoni alla chitarra) e si regala pure tre ospitate d'eccezione, portando in studio Joe mr. prezzemolino Bonamassa, Kirk Fletcher (ex chitarrista dei Fabulous Thunderbirds) e l'armonica leggendaria di Charlie Musselwhite. Ispirato ai suoi mentori di sempre (Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan sono i costanti riferimenti del chitarrista), Josh Smith apparecchia un roccioso disco di rock blues, energico e tirato dall'inizio alla fine, ma capace anche di regalare agli ascoltatori qualche momento più elegante, come nelle atmosfere jazzy di Still Searching. Se da un lato, il disco è suonato magnificamente e Smith da saggio di una tecnica invidiabile e di un suono fluido, pieno, ricco di sfumature soul e funky, dall'altro non si può dire che in queste dodici canzoni regni sovrana l'originalità. I clichè di genere, infatti, ci sono proprio tutti, l'abito è classicissimo e la sartoria è quella dei nomi già citati. Ma la grande prova di una sezione ritmica davvero coi fiocchi e la pulizia di tocco del nostro, rendono Over Your Head un disco gagliardo, sincero, godibilissimo. Consigliato a tutti i dipendenti cronici della sei corde.

VOTO: 7





Blackswan, martedì 07/07/2015

Nessun commento: