BOB MARLEY & THE WAILERS - EASY SHANKING IN
BOSTON '78
Una
grande performance, un suono dagli accenti più marcatamente rock, grazie anche
al ritorno alla chitarra solista di Al Anderson, e una band che trasmette una
travolgente energia, rendono Easy Shanking il miglior disco dal vivo della
discografia di Marley dai tempi di Live! del 1975. Prodotto, tra gli altri, da
Ziggy e Cedella Marley, la registrazione si distingue per l'ottima qualità e un
mixaggio a dir poco perfetto, che ci restituisce l'avvolgente clima della
serata e il pathos davvero notevole dell'esecuzione. Jamming, No Woman No Cry,
Rebel Music, Get Up Stand Up (da brividi), I Shot The Sheriff sono solo
alcune delle gemme di un disco da ascoltare a tutto volume e da ballare
dall'inizio alla fine. Esperienza mistica.
GOV’T MULE Featuring JOHN
SCOFIELD – SCO-MULE
Una
performance torrenziale, sostenuta da una pirotecnica sezione ritmica,
che stupisce per precisione, equilibrio e improvvisi (oltre che
rapidissimi) cambio tempo, e dalle trame avvolgenti di Matrazzo, puntualissimo
a incorniciare le pennellate di Scofield e Haynes. E poi, ci sono loro
due, due fenomeni della sei corde, che convivono sul palco
con due stili differenti, che per una volta, almeno, sembrano aver
bruciato ogni possibile distanza. Le due chitarre si rubano la ribalta a
vicenda, si inseguono, si cercano, si trovano, si sovrappongono, si sostengono,
duettano, vivono in un sincronismo simbiotico che lascia stupefatti.
Virtuosismi, intuizioni, e un fiume di note che scorre in un alveo scavato
esattamente a metà fra tecnica e cuore. Se in circolazione ci fosse ancora
qualcuno che dubita che i Gov't Mule siano la seconda (il primato è degli
Allman, stessa famiglia) più eccitante jam band della storia, con
questo Sco-Mule è servito per sempre. Pazzesco.
QUEEN
– LIVE AT THE ODEON – HAMMERSMITH 1975
Lo
standard della performance è altissimo e i quattro sono, come si suol dire in
questi casi, in una serata di grazia. Se Mercury è istrionico, ma evita
accuratamente di gigioneggiare, e Deacon e Taylor iniettano nel live una dose
di anfetamina difficile da metabolizzare in una volta sola, la parte del
protagonista assoluto la fa però Brian May, muscolare alla bisogna (il live ha
un potentissimo taglio hard) ma capace di tecnica sopraffina e velocità
iperstellare (il solo di chitarra eseguito a metà concerto è una vera e propria
delizia per inventiva e fantasia). Il lavoro di rimasterizzazione è pazzesco e
la qualità sonora è pertanto ottima; tuttavia, alla fine, come sempre, sono le
canzoni a fare la differenza: la prima esecuzione dal vivo di Bohemian Rapsody,
un travolgente medley rock and roll che prende spunto da Jailhouse Rock di
Presley, alcune straordinarie versioni di grandi classici (su tutte, White
Queen).
Blackswan, domenica 27/12/2015
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