Il texano Dub Miller è uno di quei musicisti
destinati, con molta probabilità, a vivere la propria carriera alla periferia
dello star system, lontano dai riflettori e dalle grandi produzioni. Eppure,
personaggi come lui, capaci di abbinare musica di qualità a testi di spessore,
fanno un gran bene al movimento country rock. Un disco come The Midnight
Ambassador, infatti, pur nella sua dimensione artigianale, è capace di
catturare più di un ascolto, grazie a un approccio sincero, diretto e
appassionato. Insomma, un bel manifesto di genere. Giunto al suo quarto album
(ma l'ultimo, Lost/Live, del 2015, è un disco dal vivo), Miller non rilasciava
un full lenght di inediti dal lontano 2002, dai tempi cioè dell'ottimo Post
Country. Per registrare il nuovo lavoro si è diviso fra gli Yellow Dog Studios
di Wimberley (Texas) e i mitici Abbey Road Studios di Londra, dove è stato
seguito dal produttore Adam Odor, che in passato ha già lavorato con Dixie
Chicks, Micky & The Motorcars e Willie Nelson. In The Midnight
Ambassador c'è tutto il Miller - pensiero, che qui viene declinato
meglio che in passato: ballate country rock (più country che rock, a dire il
vero), Red Dirt in quota texana, taglio elettro acustico, qualche
improvvisa accelerazione, uno sguardo nostalgico sulla vita e
soprattutto l'amato Texas, che è il protagonista assoluto, più o meno, di
tutti i testi. Le undici canzoni in scaletta (dodici nella versione
deluxe) possiedono un suono caldo e coinvolgente, sono misuratissime
nell'equilibrio fra strumenti roots (violini, mandolino, lap e pedal steel,
banjo) ed elettrici, e talvolta palesano una scrittura che guarda fuori
dai confini nazionali e trova ispirazione nella musica di Springsteen
(Broken Crown, The Day Jesus Left Odessa). A parte Confortably Blue, quasi un
plagio di Blowin' In The Wind di Bob Dylan, Miller si dimostra un compositore
sensibile, forse non originalissimo, ma consapevole delle proprie radici e
capace anche di qualche intrigante soluzione melodica (Thing I
Love About You, Mandi Jean). The Midnight Ambassador è un disco riuscito
e ricco di suggestioni (splendida anche la copertina), che ci restituisce,
dopo uno iato di quattordici anni, un musicista in ottima forma. Bud Miller,
non ho dubbi in proposito, rappresenterà una bella sorpresa per tutti coloro
che amano il genere.
VOTO: 7
Blackswan, mercoledì 13/04/2016
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