Nati quasi per un divertimento personale di Todd Snider, dopo
aver licenziato un album di sole cover due anni fa, gli Hard Working Americans
alzano il tiro e giocano tutte le loro carte con “Rest in chaos”, full lenght
composto da 13 brani. Al primo ascolto alcune impressioni sorte con il
precedente lavoro vengono immediatamente fugate: gli HWA non sono una fugace
apparizione di musicisti appagati dalla propria carriera e che stanno fuggendo
momentaneamente in un progetto collaterale, bensì pongono le basi per costruire
un percorso solido, con un sound anche moderno (che nel debutto non c'era) e
una scrittura ricercata. La formazione è rimasta la stessa, con nomi che agli
appassionati di southern e roots non può non incuriosire: il già citato Todd
Snider alla voce (nonché leader indiscusso), Neal Casal alle chitarre (ex
Cardynals con Ryan Adams ed attualmente nella Chris Robinson Brotherhood), Chad
Staehly alle tastiere (accreditato già con i Great American Taxi), Duane Trucks
alla batteria (il cognome vi dirà già tutto: fratello di Derek Trucks e nipote
del Trucks degli Allman Brothers) ed il nome che dona maggior lustro all'ensemble, Dave Schools al
basso, nientepopòdimenoche lo storico bassista dei Widespread Panic. A questa
formazione che si era positivamente cimentata col debutto si è aggiunto in
pianta stabile Jesse Aycock, songwriter e chitarrista dell'Oklahoma con un paio
di album a suo nome e quest'anno già accreditato nella Paul Benjamin Band.
Se le cover scelte per l'album di debutto erano frutto di un
setaccio a maglie fini che Snider aveva compiuto in anni di onorata carriera,
in “Rest in Chaos” c'è una nuova declinazione, la necessità forse di trovare
una propria strada che sia altro rispetto alla somma delle proprie ispirazioni.
Così Opening Statement (ovviamente in apertura) è uno specchietto per le
allodole, con il suo arpeggio super effettato, la slide di Aycock ed il clima
rilassato anche grazie ad un lavoro sui tamburi di Trucks che rende pregevole
il crescendo: è un inizio convincente, la melodia è in primo piano e traspare
una componente progressive che difficilmente avremmo accostato agli HWA (evidentemente il ruolo di Casal nella band è centrale). Il quartetto iniziale
vale da solo il disco: It runs together è un country/folk alla Cash,
mentre Half Ass Moses è una cavalcata elettrica bella arrabbiata e con
chitarre hard in prima fila: inaspettata ma godibile. Con Dope is dope si
arriva al punto più alto, un pezzo che ha tanti padri, blues-soul con accenni
gospel che si apre a un ritornello intelligente, con un Casal in pieno acido
lisergico che fa finta di essere pop ma suona veramente alternative. Un attacco
così non può essere mantenuto per tutto il disco, infatti qualche caduta di
livello qua e là c'è, ma sempre sopra gli standard che ci attendevamo. Burn
out shoes la butta ancora sull'elettrico, ma forse ha troppi clichè nella
strofa per impressionare. Si viaggia in un saliscendi continuo, tra ballate
figlie di Nashville (base del sestetto) e momenti in cui c'è da divertirsi e
ballare, come nel rock'n'roll trascinante di Throwing the Goats. Se poi
fossero riusciti a dare a Roman Candles una veste ancora più definitiva,
staremmo qui a commentare uno dei dischi di roots rock più convincenti degli
ultimi anni.
Todd Snider riesce con gli Hard Working Americans a dare una
svolta alla propria carriera, che stava virando verso una perdita preoccupante
di ispirazione. In “Rest in chaos” la sua voce gracchiante e imperfetta (lo è,
inutile girarci intorno), ascolto dopo ascolto, diventa un punto di forza, così
vera da far percepire ogni canzone come nata dal profondo dell'anima. Ma tutti
sono coinvolti in un suono che sembra già un marchio di fabbrica, laddove
pensavamo che questa fosse solo una fuga temporanea dalle proprie carriere già
instradate. E la curiosità per cosa accadrà in futuro è lecita.
Voto: 7
Melonstone, domenica 05/06/2016
PS: Dopo quella di Porter Stout, il killer si arricchisce anche della firma di Melonstone, profondo conoscitore di musica e letteratura americana. Offriamo così ai nostri lettori un nuovo punto di vista e un maggior numero di recensioni. In attesa di ulteriori sviluppi...
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