Islanda, fine anni Settanta. Una donna
è immersa nelle acque di uno dei laghi di Svartsengi, nei pressi di una
centrale geotermica, e trova accidentalmente il cadavere di un uomo. Incidente?
Suicidio? L'autopsia rivela che la vittima potrebbe essere caduta da una grande
altezza, e anche che potrebbe essere collegata alla vicina base militare
americana. Erlendur, giovane detective, e il suo capo Marion Briem decidono di
seguire questa pista, scontrandosi però da subito con un muro di ostilità e
diffidenza. Perché gli americani si ritengono superiori agli islandesi, da loro
considerati poco più che selvaggi, e non intendono accettare intrusioni,
nemmeno da parte della polizia. Aiutati solo da Caroline, un sergente di colore
che ben conosce la discriminazione razziale, Erlendur e Marion indagano,
rovistando nelle pieghe nascoste della base militare. Forse la vittima ha visto
qualcosa di troppo e per questo è stata brutalmente uccisa. Ma la verità è
molto diversa... Erlendur, intanto, sta anche indagando per proprio conto su un
cold case di venticinque anni prima: una ragazza svanita nel nulla in uno dei
quartieri più poveri e miserabili della Reykjavik del tempo, il cui destino il
giovane detective sembra aver preso a cuore spinto dall'ossessione - che non lo
abbandonerà più -per i casi irrisolti di persone scomparse.
Uno
dei romanzi più pompati dell’estate 2016 è questo nuovo capitolo della saga del
commissario Sveinsson, pubblicato in patria nel 2014 con il titolo Camp Knox e
uscito da noi a luglio per Guanda editore. Non si tratta però di una nuova
avventura, ma di un prequel, in cui Sveinsson è un giovane detective alle prese
con due casi che procedono paralleli per tutta la durata del libro. Gli
affezionati lettori di Indridason troveranno in Un Delitto Da Dimenticare più di
un motivo di interesse, visto che oltre all’intreccio giallo verranno svelate
le ragioni dell’ossessione di Sveinsson per i vecchi casi mai risolti (i cosi
detti cold cases). Tutti quelli che si approcciano per la prima volta allo
scrittore islandese, troveranno, invece, un giallo elegante e molto classico,
in cui lo sviluppo delle indagini e le intuizioni investigative sono l’aspetto
saliente di un trama in “mid-tempo”, che non contiene inutili spargimenti di
sangue e in cui i colpi di scena sono dosati con saggezza. Affascinante, come
sempre, è l’ambientazione nella fredda e suggestiva terra d’Islanda, così come
è ottimamente ricostruito il periodo storico di fine anni ’70, in cui la
piccola isola dell’Atlantico settentrionale era una sorta di colonia
statunitense e un avamposto della Nato. Per quanto riguarda l’aspetto della
scrittura e l’approfondimento psicologico dei personaggi, non aspettatevi numeri
d’alta scuola: la prosa è essenziale, scarna e strumentale all’intreccio
giallo. Nulla di memorabile, insomma, ma sotto l’ombrellone può andar bene
anche così.
Blackswan, sabato 13/08/2016
3 commenti:
Interessante!
@ Silvia: un libro leggero da leggere sotto l'ombrellone o nel relax di un dopo camminata in montagna :)
la seconda!
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