Give A Glimpse Of What
Yer Not è
l’undicesimo album dei Dinosaur Jr., il quarto dopo l’inaspettata reunion del
2007 quando, per le registrazioni di Beyond,
J Mascis rimise insieme il nucleo originario della band con Lou Barlow al basso
e Murph alla batteria, riannodando il filo di una consuetudine che si era
spezzato quasi vent’anni prima tra incomprensioni e litigi leggendari. Quel disco,
che all’epoca sembrò un’operazione estemporanea suggerita più da faccende
economiche che non artistiche, segnò invece la rinascita della grande band
americana. Da allora, Mascis e Barlow ogni tanto (Farm nel 2009 e I Bet On Sky
nel 2012) riaffiorano dalla mescolanza delle rispettive carriere solistiche per
dare continuità alla chimica dei Dinosauri e ogni volta funziona magnificamente.
Non fa eccezione questo nuovo lavoro, forse la prova migliore della
loro seconda vita artistica. Un disco potente e ispiratissimo, ricco di canzoni
straordinarie, suonato con lo stile che ha reso inconfondibile il power-trio
del Massachusetts: Punk/Noise e geniali ganci Pop. Quel connubio di
intransigenza e melodia divenuto il marchio di fabbrica della band che, al pari
di altri giganti quali Sonic Youth, Pixies e Pavement, ha di fatto inventato il
Rock alternativo americano. Quel genere che oggi vuol dire tutto e il suo
contrario, ma che nella seconda metà degli ’80, affratellato all’Hardcore e al
Paisley Underground, fu prodromo al movimento Grunge e ristabilì la centralità
del Rock chitarristico in un panorama musicale asfittico, dominato dai video
(virali ante litteram) di MTV e dalle vecchie cariatidi Heavy Metal del tutto
immuni allo sconquasso epocale e culturale generato dal Punk. Questi i meriti storici
dei Dinosaur Jr.. C’è da aggiungere che si contano sulle dita di una mano le
band di quella stagione che come loro siano riuscite a sopravvivere (anche nel
vero senso della parola) tenendo altresì altissima l’asticella qualitativa e
intatta la capacità compositiva, senza dover scendere mai a compromessi con le
mode che si sono via via succedute.
Passando all’ascolto è immediata la
sensazione di trovarci tra le mani uno dei dischi dell’anno. Il dittico iniziale
crea entusiasmo, Goin Down è P’n’R
che fa saltare sulle sedie, un distillato di elettricità e distorsioni con il
cantato di Mascis accattivante più che mai. Il riff che J imbastisce per Tiny è da applausi, Lou e Murph dettano
incessantemente i tempi per uno dei singoli
più trascinanti e (in un paese normale) radiofonici dell’anno. La suadente Be A Part introduce l’attacco jingle
jangle, in purissimo stile R.E.M., di I
Told Everyone. Bellissima! Siamo nel luna park del R’n’R, ovunque ti guardi
intorno il divertimento è assicurato. Difficile chiedere di più ad un disco di
Rock nel 2016, ma quando sopraggiunge Love
Is… è chiaro che loro possono, eccome! La meraviglia in questione è una
delle due canzoni firmate da Barlow (l’altra è Left/Right soft song da brividi che chiude l’album): perfezione
psichedelica, in bilico tra Byrds e Bevis Frond, che ci avvolge scaldandoci il
cuore, una perla che certifica lo stato di grazia di una band di fuoriclasse. Impossibile non innamorarsene. Il Pop/Punk di Good to Know, l’air guitar screziato di I Walk for Miles e la lisergica Lost
All Day appartengono al lessico Dinosaur Jr. e in un album normale
farebbero la differenza. Ci si avvicina alla fine con Knocked Around, ballata dolente e acidissima con una lunga coda di
travolgente Post/Punk, e il palpitante saliscendi umorale di Mirror dove la voce di Mascis conforta evocando
per bravura e intensità l’Eddie Vedder dei giorni migliori. Insomma, poche
storie, questo è l’ennesimo album pazzesco di una band ha scelto di non vivere di rendita, capace com’è di
regalare il meglio della sua arte a ogni nuova uscita.
P.S. Per i tantissimi fan dei
Dinosaur Jr. questa recensione è del tutto superflua, avranno già consumato il
disco raccomandandolo ad amici e parenti, per tutti coloro invece che dal 1985
in poi hanno solo sfiorato il culto per la band di J Mascis, Lou Barlow e Murph
- o più semplicemente non erano ancora nati - un consiglio appassionato: non
perdetevi Give A Glimpse Of What Yer Not,
un capolavoro che dimostra una volta di più come il Rock sia duro, durissimo a
tirare le cuoia.
Voto: 9
Porter Stout, venerdì 02/09/2016
2 commenti:
ottimo! sono in perfetta forma... che bel lunedi! :)
@ Sally: questi sono immarcescibili :)
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