Correva l’anno
del signore 2012, quando Hannah Williams, dopo una rapida ascesa, motivata da
un cristallino talento e da un pizzico di fortuna, venne indicata dai media, e
da qualche collega più famoso (cito per tutti, Sharon Jones e Charles Bradley)
come la next big thing della scena nu soul britannica. Londinese, figlia d'arte,
Hannah inizia a cantare fin da giovanissima, ma esce dal tunnel dell'anonimato
solo quando, casualmente, durante un concerto in un piccolo pub dei sobborghi
londinesi, incontra Sharon Jones, che si innamora della sua bellissima voce.
Hannah, sotto il patrocinio della Jones, inizia a incidere singoli per una
piccola etichetta indipendente, guadagnandosi qualche passaggio radio, grazie
ai buoni offici di Craig Charles, conduttore di un programma alla BBC. Poco
tempo dopo, un altro incontro fortuito: la Williams viene notata da Hillman
Mondegreen, leader dei Tastemakers, affiatato gruppo di soul e R&B con un
discreto seguito in patria, che la vuole alla voce solista. Hannah entra nella
band, con la quale parte per un tour in Inghilterra e partecipa a vari festival.
E qui, si verifica il terzo colpo di fortuna, perchè Hannah Williams e i suoi
Tastemakers vengono contattati da una piccola etichetta milanese (si, avete
proprio letto bene), la Record Kiks, che propone loro un contratto per un
disco. Di lì a breve, esce A Hil Of Feathers (trainato dal singolo Work It
Out), un debutto talmente brillante da produrre un immediato riscontro
commerciale e da portare la band al di fuori dei confini patri per un lungo
tour europeo, poi interrotto per problemi di gravidanza della cantante. A
distanza di quattro anni da quell’entusiasmante esordio, Hannah torna sulle
scene con un nuovo disco e una band nuova di zecca. Registrato nei Quatermass Studio
di Malcom Catto (già con Mulatu Astatke), Late Nights & Heartbreak si avvale
dello straordinario contributo degli Affirmations, inesausti macinatori di
chilometri di groove, capitanati da James Graham, che è anche l’autore di quasi
tutti i brani in scaletta. Una band di musicisti talentuosi, che crea un
velluto sonoro perfetto per la voce della Williams, capace di alternare graffi
da pantera bianca a colate di miele alla liquerizia. Suoni vintage (ma con
misura), e molti riferimenti che non passeranno inosservati. Viene in mente, in
primo luogo, Betty Davis, con la quale la Williams condivide un approccio
bollente nell'interpretazione dei brani funk, e poi, a seguire, alcuni altri
grandi nomi della scena black, come la già citata Sharon Jones, Isaac Hayes,
Otis Redding e Sam Cooke. Tredici canzoni per un’ora di musica che snocciola
grandi numeri di funk (Ain’t Enough e 7am To Seville), accorati gospel (Woman
Get Soul), ballate soul che sbriciolano il cuore (In Your Arms) e una cover di
Dazed And Confused (dal primo album dei Led Zeppelin), talmente originale negli
arrangiamenti e palpitante nell’esecuzione, da valere da sola il prezzo del
biglietto. Un ritorno in gran spolvero per una delle voci più sorprendenti del
momento.
VOTO: 7,5
Blackswan, sabato 17/12/2016
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