Il legame che
univa Eric Clapton e JJ Cale andava ben oltre quelle splendide canzoni, Cocaine
o After Midnight, che Slowhand portò a un successo che prima non avevano e,
probabilmente, non avrebbero mai avuto. Si potrebbe definirlo quasi come il
rapporto fra il professore e il suo studente più talentuoso: orgoglio e affetto
del primo verso il secondo, deferenza e riconoscenza, del secondo verso il
primo, immutate anche quando l’allievo superò il maestro. Così, si è percorsi
da un brivido di emozione, ascoltando questi due cd live che vedono ospite JJ
Cale a un concerto di Slowhand. Non che i due non avessero mai suonato insieme:
proprio l’anno precedente a questa performance live, erano entrati in studio a
registrare il suntuoso The Road To Escondido (2006), disco vincitore di un
Grammy Awards, in cui Clapton, peraltro aveva lasciato la parte del leone al
suo professore, autore di quasi tutte le canzoni in scaletta. Ma sentirli
suonare insieme dal vivo, in una serata come questa è davvero tutt’altra cosa.
Perché il live a San Diego, registrato la notte del 15 marzo 2017 all’Ypaione
Center è un concerto elettrico, brillante, in cui la musica fluisce
meravigliosa dalle casse dello stereo. Merito dei due mostri sacri, che
duettano alla grande in cinque brani (oltre alle ovvie After MIdnight e
Cocaine, vengono eseguite anche una straordinaria Who Am I Tell You?, Don’t Cry
Sister e Anyway The Winds Blows), e di una band in stato di grazia, che
annovera fra le sua fila Derek Trucks alla slide guitar, Doyle Bramhall II alla
chitarra, il grande Steve Jordan alla batteria e Willie Weeks al basso. La
sequenza finale del concerto, con l’esecuzione dei super classici Further Up
The Road, Wonderful Tonight, Layla e una vibrante Crossroads (con Robert Cray a
duettare alla sei corde) è da far tremare le vene dei polsi. Vera manna dal
cielo per tutti i fans di Clapton.
VOTO: 8
Blackswan, sabato 14/01/2017
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