Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo.
Nevica, governo ladro. E, ciliegina sulla torta,
terremoti e slavine imperversano. Un 2017 che si palesa non proprio in sordina,
insomma. Archiviato il funesto e bisesto 2016, l'anno nuovo ci presenta un
Paese fiaccato da calamità naturali assortite e del tutto impreparato a gestire
l'emergenza. Il "prevenire è meglio che curare" è un motto che non fa
parte della nostra cultura, prova ne è la ricorrente e puntuale
sottovalutazione dei rischi. L'Italia, si sa, è un paese geograficamente
fragile. Terremoti, alluvioni e avversità climatiche di ogni sorta ci avrebbero
dovuto indurre a un cambio di strategia. Un'efficace sinergia tra le istituzioni,
uno snellimento della burocrazia avrebbero, in parte, contribuito a contenere i
danni. Neppure il recente terremoto in centro Italia ha dato una significativa
accelerazione alla predisposizione di una struttura organizzativa in grado di
coordinare le realtà locali.
E così si assiste impotenti alla disperazione di chi
ha perso tutto e allo stucchevole rimpallo di responsabilità, argomenti che
fanno buon gioco a quella schiera di politici senza scrupoli che indossano con
nonchalance, i doposci negli studi televisivi.
Ieri, il terremoto nelle zone già duramente colpite.
Oggi, il "mostro" ha le fattezze di una slavina. Ora ammettiamo, non
senza qualche perplessità, che un sisma possa cogliere impreparato anche il più
tecnologicamente avanzato dei paesi, ma farsi sorprendere da una nevicata sia
pure eccezionale, lascia davvero sconcertati. E' tutta colpa del fato oppure
qualcosa nell'organizzazione non è andata per il verso giusto? Ai posteri
l'ardua sentenza.
Cleopatra, lunedì 23/01/2017
1 commento:
senza prevenzione, vera, non c'è futuro
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