The Steppes – Living So Dead
Irlandesi trapiantati a
Los Angeles, gli Steppes dei fratelli Fallon, si distinsero nella seconda metà
degli anni 80 con un’alchimia sonora fatta di Psichedelia derivata dai sixties,
Folk/Rock britannico e suggestioni westcostiane. La splendida Living So Dead, tratta dal loro secondo
album dell’88 Stewdio, rimarrà
impressa nella memoria di chi ne venne affascinato all’epoca. Un piccolo
capolavoro neo-psych ricco di riverberi, melodie sognanti e impalpabili. Pochi
i riscontri al botteghino, la Voxx di Greg Shaw che curò la maggior parte delle
loro uscite discografiche, non riuscì a farli uscire oltre i confini dei
circuiti underground. Un vero peccato perché gli Steppes avevano tutti numeri
per agganciare il treno dei Galaxy 500 e degli Spaceman 3 che riportarono in
voga il Rock Psichedelico nello stesso periodo. Gli Steppes vengono riscoperti periodicamente
dalle riviste specializzate e ogni volta gli evviva si sprecano. Meglio di
niente. Grandi e misconosciuti in egual misura.
The Wanton
Bishops - Sleep With The Light On
Il duo libanese Wanton Bishops
impressionò favorevolmente nel 2015 con il primo album intitolato Sleep With The Light On. Nella loro
musica Blues e R’n’R, dolore e desiderio, nient’altro. Si racconta che Nader
Mansour e Eddy Ghossein si siano conosciuti in un locale di Beirut durante una
scazzottata e abbiano fatto amicizia condividendo una bottiglia di tequila
parlando di Muddy Waters e Slim Harpo. Anche se questa storia è stata inventata
di sana pianta a me piace.
Television - Venus
Oltre al 1967 non viene in
mente un’altra data altrettanto memorabile nella la storia del Rock quanto il
1977. L’anno dell’esplosione del Punk e della New Wave. Decine di nuove band in
giro per il mondo fanno saltare in aria l’orrendo show business messo su dai
dinosauri del Pop/Rock sopravvissuti agli anni 60. E’ una rivoluzione che rimarrà
nell’immaginario collettivo per forza dirompente, furore creativo e
ineluttabile desiderio di cambiamento. Su Sunday Morning Music cercheremo di
celebrarne lo spirito riproponendo i brani più significativi dell’epoca. Partiamo
con i Television. Newyorchesi fin dentro l’anima, si impongono all’attenzione
generale con Marquee Moon, un esordio
monumentale che comunque ha poco da spartire con le viscere del movimento Punk
capitanato dai concittadini Ramones. Il loro progetto musicale, caratterizzato dall’intensissimo
interplay chitarristico tra Tom Verlaine e Richard Hell, è figlio soprattutto dello
sconquasso epocale creato dai Velvet Underground e prosegue quello legato ad
arte e letteratura che Patty Smith anticipò nel ’75 con Horses. Un tesoro inestimabile per le generazioni future.
Porter Stout, domenica 22/01/2017
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