Ispirato
all’impresa di Philippe Petit, il funambolo francese che nel 1974 attraversò lo
skyline di New York, camminando in equilibrio su una corda tesa fra le Twin
Towers del World Trade Center, Tightrope Walker è un disco vario, eclettico,
cangiante. Tanto che, soprattutto ai primi ascolti, si potrebbe pensare
all’album d’ esordio di un’artista che ancora non ha ben capito quale strada
intraprendere. La realtà, però, è tutt’altra: Rachael Yagamata è una raffinata
songwriter, capace di maneggiare con brillantezza le diverse sfumature di una
scrittura pop intelligente ed elegante. Il metodo di lavoro adottato dalla
cantante originaria della Virginia, giunta al suo quarto lavoro in studio, è
sempre il medesimo: partire da un consistente numero di bozze di canzoni (in
questo caso erano circa duecento) e poi escludere, limare, correggere e
perfezionare, fino alla scelta di quei brani che vengono poi inseriti in
scaletta. Un lavoro certosino, quindi, il cui risultato sono dieci canzoni che,
nascendo da diverse idee ed intuizioni, possono sembrare apparentemente
disomogenee. Invece, il disco è tutt’altro che confuso e il lavoro in
produzione, che emerge dopo svariati ascolti, trasmette un senso di unitarietà
che tiene insieme con equilibrio una scaletta ricca di diverse (e divergenti)
suggestioni. Se la title track, che omaggia Philippe Petit, è una ballata
notturna dalle sensuali atmosfere bluesy, la successiva Nobody, ad esempio,
incombe elettronica, minacciosa e cupa. Niente a che vedere con l’eccitante
adult pop in mid-tempo di Over, o con il soul rivisitato in chiave indie di Let
Me Be Your Girl o, ancora, con i languori eterei della seducente Break Apart.
Un disco, dunque, che, come dicevamo, va ascoltato con calma, almeno fino a
quando tutte le tessere del puzzle trovino la loro giusta collocazione e si
possa comprendere quanto efficace sia Rachael Yamagata nello scrivere canzoni
che poi farete fatica a togliere dal lettore. Non è un caso che di questa
ragazza la stampa statunitense ne stia parlando da tempo e in termini davvero
lusinghieri. Per chi ama il pop, ma anche quelle alchimie cromatiche che lo
tengono lontano dagli abituali circuiti di stanca routine.
VOTO: 7
Blackswan, giovedì 19/01/2017
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