Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo
Mentre il PD implode, Matteo vola in California. Non
per fare il fighetto. E nemmeno per prendersi il classico anno sabbatico,
ahinoi, ma per ossigenare il cervello. Certo, farsi un viaggio dopo una cocente
delusione, ci può anche stare, ma permettetemi qualche riflessione. Da che
mondo è mondo, quando si riceve una sonora batosta come quella che il PD ha
incassato il 4 dicembre, un leader di un partito di maggioranza dovrebbe farsi
da parte, concentrarsi sulle cause della sconfitta e rimettersi, quantomeno, in
discussione. O ritirarsi a vita privata, come disse in tempi non sospetti.
Soprattutto, se a voltargli le spalle è stato proprio quell'elettorato da cui
il Pd ha attinto il maggior consenso. Se un Premier, ora ex, riceve un diniego
così dirompente dal 60% degli italiani, coerenza vorrebbe che cambi strategia,
magari ricominciando a dialogare con i delusi. Se Renzi non fosse Renzi,
penserebbe a creare le condizioni per ripartire dal basso, dalle periferie,
dalle aree in cui la disuguaglianza sociale è più marcata. Invece no. Matteo, ha
infranto anche questa convinzione. Si incomincia dall'apice della scala
sociale. E con un intento ancora più "nobile" e ambizioso: imparare
da chi sta costruendo il domani prima degli altri. E dove gettare le basi di
questo stupefacente progetto, se non in California? Ripartire da oltre oceano
(e non da Tor Bella Monaca) per trovare la ricetta contro i populismi e, udite
udite, per rilanciare la sinistra (proprio così, la sinistra). Non c'è luogo
più congeniale per Renzi, se non la mitica Silicon Valley, quella galassia di
Palo Alto in cui l'eccellenza della nuova economia digitale serve a consolidare
certi legami che, al momento giusto, potrebbero tornargli utili. Gli
interlocutori privilegiati? Non certo i rappresentanti delle categorie sociali
più disagiate, ma gli Elon Musk (ceo di Tesla), i Brian Chesky (ceo di Airbnb),
i Tim Cook (ceo di Apple) e i professori delle facoltà più blasonate della
Stanford University.
Ecco svelata la formula prodigiosa di Matteo Renzi per
rilanciare la sinistra: partire dall'establishment. Incredibile, ma vero.
Matteo non fa il fighetto, dunque. Noi, però, non
siamo fessi.
Cleopatra, lunedì 27/02/2017
2 commenti:
sembra una commedia all'italiana con finale scontato
Per citare Elio e le storie tese, confidiamo che la faglia di Sant'Andrea pretenda il suo tributo.
Posta un commento