Chris Whitley - Scrapyard Lullaby
Fu Daniel Lanois ad
intuire le potenzialità di Chris Whitley, giovane e promettente bluesman bianco
di Houston, e ad invitarlo nel 1991 nei suoi studi di New Orleans per le
registrazioni di Living With The Law.
L’album, una fenomenale dimostrazione di tecnica chitarristica e capacità
compositive (Poison Girl e Dust Radio su tutte), riuscì ad
intercettare l’interesse di Tom Petty che lo volle con sé in tour e perfino di
Ridley Scott che inserì il brano Kick The
Stones nella colonna sonora di Thelma
& Louise. Difficile immaginare un inizio di carriera più promettente. Dovremmo
invece aspettare fino al 1998 perché il capriccioso musicista esca da una lunga
crisi personale ed artistica con l’altro suo capolavoro: Dirt Floor. Disco registrato in perfetta solitudine (qualcuno lo ha
paragonato al Nebraska di
Springsteen), ricco di tensione emotiva, testi introspettivi e brani palpitanti
come questa Scrapyard Lullaby. Nel
2005 gli verrà diagnosticato un cancro ai polmoni che, dopo appena qualche mese,
lo condurrà alla morte a soli 45 anni. Chris Whitley ci lascia in eredità un
paio di grandi album da riscoprire e la bella e brava Trixie, sua figlia,
interprete di buon successo in ambito Pop/Soul.
The Coral - Pass It On
The Coral, ovvero la Folk/Rock band più
promettente d’Inghilterra agli albori del nuovo secolo. Coccolati dalla critica
fin dall’omonimo esordio del 2002 (top five nelle liste di fine d’anno del NME,
candidatura al Mercury Music Price), i sei ragazzi di Liverpool, guidati dai
chitarristi Bill Ryder-Jones e James Skelly, sapranno ricambiare tanto
interesse con 4/5 dischi freschi, divertenti e di facile ascolto, ricchi di potenziali
hits senza che questa voglia di popolarità pregiudichi l’altissima qualità
della loro proposta musicale. Non solo Folk/Rock comunque, ascoltando i Coral è
possibile incontrare il Country come la Psichedelia, il Brit-Pop come il
Garage/Rock d’oltre oceano. Un gran bel viaggiare, almeno fino a Roots & Echoes del 2007. Nel 2008
infatti, con la fuoriuscita di Ryder-Jones, alle prese con una carriera
solistica a dir poco deludente, la magia sembrò interrompersi invece, con meno
frequenza di una volta e senza entusiasmare oltremodo, i Coral continuano
tutt’ora nella loro avventura. Pass It On
è tratta dal secondo album del 2003 Magic
and Medicine.
Radio Birdman – New Race
Il 1977 fu deflagrante anche
in Australia, ad accendere la miccia furono i Saints di Brisbane ma ad alimentare
l’incendio ci pensarono i Radio Birdman del cantante Rob Younger e del
chitarrista americano Deniz Tek. Radios
Appear, uscito in prima battuta con la Trafalgar di Sydney, fu subito dopo
cooptato dalla Sire Records (Saints, Talking Heads, Ramones, Dead Boys) che gli
diede grande visibilità internazionale. L’album si apre con la cover di Tv Eye degli Stooges mettendo subito le
cose in chiaro. Il Punk per i Radio Birdman è la naturale prosecuzione delle
forme più rumorose ed estreme del R’n’R e del Garage dei sixties e della prima
metà dei seventies. Iggy, gli MC5, i 13th Floor Elevators e i Seeds tutti
insieme in un unico e selvaggio album. In scaletta compaiono brani leggendari
come Do The Pop, Murder City Nights, Descent
Into The Maelstrom, e naturalmente New
Race, la più punkettara di tutte. La band si sciolse l’anno successivo dopo
le registrazioni di Living Eyes che
uscì solo nel 1981 infine, nel 2006, la reunion per la realizzazione di un
ultimo album intitolato Zeno Beach. A
Rob Younger e Deniz Tek dobbiamo comunque altre band che per anni hanno connotato
e reso imprescindibile l’Aussie-Rock: New Race (con Ron Asheton degli Stooges e
Dennis Thompson degli MC5), New Christs e Visitors.
Porter Stout, domenica 19/02/2017
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