Lillie Mae arriva al suo
album d’esordio avendo alle spalle già un ventennio di carriera. Lei, infatti
era la cantante e la violinista dei Jipsy, band a conduzione famigliare, fondata
a Galena (Illinois) nel 1994, che nel 2008 scalò le classifiche country con un
album (Jipsy) capace di fondere meravigliosamente roots e pop. Notata da Jack
White, venne poi da questo portata nella line up dei The Peackoks, la backing
band con cui il chitarrista di Detroit registrò Lazaretto (è di Lillie la voce
femminile che interpreta Temporary Ground, terza traccia dell’album). Oggi, la
Mae ha deciso di mettere a frutto l’esperienza maturata in questi anni e ha
finalmente portato a compimento il suo primo disco, che, guarda caso, è
prodotto proprio dall’ex White Stripes ed è pubblicato dalla di lui casa
discografica, la Third Man Records. Come per la sua avventura come i Jipsy, la
Mae (voce, chitarra e violino) decide di portarsi in studio la famiglia: ad
accompagnarla, infatti, ci sono le sorelle Scarlett (che suona il mandolino ed
è co-autrice di quattro delle canzoni in scaletta) e McKenna Grace (ai cori), il
fratello Frank Carter Rische, alla chitarra solista, e alcuni amici di vecchia
data, Brian Zohn al basso e Tanner Jacobson alla batteria (nel disco, ci sono
anche ospitate di membri dei Dead Weather, Old Crow Medicine Show e Howlin’
Brothers). Ciò che stupisce per un’esordiente che ha da sempre svolto il ruolo
di comprimaria, è la solidità da veterana della scrittura, che la produzione di
White esalta in una elegante commistione di generi (country, rock, pop,
rockabilly, bluegrass), levigata in oltre un anno di lavorazione. Se la voce
della Mae e alcuni episodi in scaletta (Honky Tonks & Taverns su tutte)
possono far tornare alla mente Emmylou Harris, nel complesso il disco vive di
luce propria grazie a uno stile già ben identificabile. L’opener Over the Hills
and Through the Woods fonde swamp rock e country con un retrogusto anni ’90,
che fa pensare a una versione morbida delle 4 Non Bondes. Il primo singolo,
Wash Me Clean, possiede un tiro pazzesco e l’irresistibile melodia nasconde un
retroterra che profuma di Appalachi. L’allegrezza meditabonda di Honest &
True, il passo sbilenco della conclusiva Dance To The Beat of My Own Drum, piccolo
miracolo in cui convivono ritmica tribale, bluegrass, pop e soul, e le volute
sottili degli arpeggi in cui evapora il country della title track sono gli high
lights di un disco che regala agli appassionati di Americana una nuova stella.
Lillie Mae è uscita dal gruppo e si prende, finalmente, tutte le luci della
ribalta e un meritato plauso.
VOTO: 7
Blackswan, lunedì 24/04/2017
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