La carriera del
canadese Colter Wall è iniziata in sordina, con un Ep autoprodotto e
distribuito solo in Canada. Imaginary Appalachia, questo il titolo del suo
esordio, sarebbe passato del tutto inosservato se non fosse finito, un po’
fortunosamente, sulla scrivania di chi stava curando la colonna sonora di Hell
Or High Water, una delle pellicole più acclamate della passata stagione. Così,
la sua Sleeping On The Blacktop è stata scelta dai produttori del film, finendo
per attirare su Wall le attenzioni del pubblico e della stampa di settore. Di
Lui si è accorto anche David Cobb, il cui tocco in fase di produzione ha dato
l’abbrivio a una carriera di successo a molti artisti di genere. I due hanno
collaborato in studio di registrazione e in una settimana hanno messo a punto
questo primo full lenght, di cui tutti, sia in America che in Europa, Italia
compresa, stanno parlando come di un’autentica rivelazione. Merito soprattutto
delle suggestioni create dalla voce (molto impostata) di Colter, che alla
tenera età di soli ventun anni si ritrova con un profondo timbro da crooner;
timbro che, fin dalle prime note di Thirteen Silver Dollars, la canzone che
apre l’album, richiama alla mente Johnny Cash, una delle fonti di ispirazione
del ragazzo. Le altre, come Wall ha suggerito in svariate interviste, sono
Townes Van Zandt (del quale in scaletta compaiono due cover), Guy Clarck,
Ramblin’ Jack Elliott e, per non farsi mancare proprio nulla, anche Woody
Guthrie. Ed è proprio questa dichiarazione d’amore nei confronti dei propri
padri putativi il limite di un disco bello, certo, e intenso e coeso, ma fin
troppo debitore verso gli standard della tradizione e un suono classicissimo.
Niente di preoccupante: il ragazzo è giovanissimo e si farà, visto il
potenziale che si intravvede in certe canzoni davvero notevoli (Bald Butte,
Kate Mc Cannon, la citata Thirteen Silver Dollars). Tuttavia, al momento, gli
manca ancora quel pizzico di creatività con cui hanno riletto il genere Parker
Millsap o Sturgill Simpson, due degli artisti a cui la stampa americana ha
spesso paragonato il giovane canadese. Questione di tempo, probabilmente: questo
esordio ha tutte le carte in regola per essere l’inizio per una grande
carriera.
VOTO: 6,5
Blackswan, giovedì 01/06/2017
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