Per suggellare il successo del fortunato Breaking
Free, uscito a meta' dello scorso anno, la canadese Layla Zoe torna nei negozi
con un disco live contenente la registrazione del concerto tenutosi all'Hirsch
Club di Neurnberg (Germania) il 21 marzo del 2017, durante il tour promozionale
dell'album. Chi gia' conosce Layla sa esattamente cosa aspettarsi: rock blues
viscerale, robusto e senza fronzoli, che guarda agli anni '70 e agli eroi di
quella leggendaria epopea. Un suono clamorosamente vintage, datato quanto si
vuole, ma che riesce a essere brillante grazie a una band super affiatata
(Christoph Hubner al basso, Claus Schulte alla batteria e lo straordinario
chitarrista Jan Laacks, uno che non ha nulla da invidiare a colleghi piu'
illustri) e alla voce possente e appassionata di Layla, per la quale sfoggiare
paragoni importanti, ad esempio con Janis Joplin, non e' poi un'idea cosi
peregrina. Non c'e' nulla di davvero sorprendente in questo live, ma la
performance si fa ricordare per l'energia dell'esecuzione e la bravura di un
gruppo che innerva le canzoni di tecnica e sudore in quantita' tali da
strappare applausi a scena aperta (applausi che nel disco, a dire il vero,
quasi non si sentono). Nessun lavoro particolare in post produzione, suono in
presa diretta, dialoghi col pubblico (col solito giochino del call and response,
che tanto caratterizzava molti live marchiati seventies), brani tirati in lungo
e caratterizzati da quel divertissement di stare sugli strumenti sbrigliando la
fantasia finche' il fisico regge. Songbook senza cedimenti e riferimenti
stilistici piu' che ovvi: l'iniziale Backstage Queen cita Hendrix, poi
celebrato nella cover conclusiva di The Wind Cries Mary; la chilometrica
Never Met A Man Like You e' puro swing texano e cita Stevie Ray Vaughan;
Pull Yourself Together sfodera un grintosissimo riff alla Led Zeppelin
che costringe all'headbagging compulsivo. La meraviglia e' Highway Of Tears,
dodici minuti in cui Layla ricorda quanto dolore le sia costato lasciare casa,
tirando fuori dal cilindro una sorta di Parisienne Walkways in salsa
canadese, su cui aleggia chiaramente il fantasma di Gary Moore. Disco per
amanti del rock blues piu' sanguigno e per nostalgici degli anni '70, Songs
From The Road regala un tuffo nel passato tanto nostalgico quanto capace di
emozionare per sincero entusiasmo. Passatista, ma non troppo.
Voto: 6,5
Blackswan, lunedì 07/08/2017
1 commento:
The bassist for Layla Zoe's "Songs from the Road" album and dvd is Christoph Hübner and drummer is Claus Schulte.
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