Non
è questa la sede per raccontare Johnny Cash e quanto la sua figura sia
stata determinante nello sviluppo del roots americano. Cash, giusto per
ricordarlo ai più distratti, può essere considerato uno dei padri
fondatori del country moderno, il più grande e il più amato degli
outlaws, un artista che ci ha lasciato canzoni e dischi memorabili, e la
cui avventurosa storia, fatta anche di sprofondi umani e artistici, è
culminata, in limine vitae, in un filotto di album prodotti da Rick
Rubin (la serie American), che l’ha reso leggenda anche fra le
generazioni più giovani.
Cash,
era anche un grande paroliere, un narratore verace che, lontano anni
luce dagli zuccheri nashvilliani, creò un immaginario di prigioni, treni
e strade polverose, in cui protagonisti erano gli ultimi, i diseredati,
i condannati al patibolo. E raccontò anche quell’amore travolgente,
tema ricorrente della sua poetica, che lo legò intensamente a June
Carter fino a quando questa morì nel maggio di quindici anni fa.
Nel
2016, venne pubblicato Johnny Cash: The Unknow Poems, un libro che
raccoglieva poesie, lettere e altri scritti inediti di The Man In Black,
e da quel giorno, suo figlio, John Carter Cash, ha iniziato a lavorare a
un nuovo progetto, che vede la luce proprio in questi giorni.
Johnny
Cash: The Music Forever Words è un inusuale disco tributo, in cui non
ci sono cover, meglio precisarlo subito, ma attraverso il quale, alcuni
grandi artisti della scena americana (e non solo), hanno voluto
omaggiare Cash con canzoni originali ispirate proprio agli scritti
contenuti nel libro uscito due anni prima. Un lavoro lungo, che ha visto
coinvolti quei musicisti che verso il nostro pagano un debito artistico
o che semplicemente provano un’autentica venerazione (per dire, c’è
anche Goin Goin Gone un brano nu soul eseguito da Robert
Glasper). Una scaletta, quindi, in cui la lingua parlata è
prevalentemente il country, ma nella quale spuntano anche canzoni
lontane per stile e sostanza da quel genere di cui Cash era indiscusso
maestro.
L'antologia è benedetta da una breve intro (Forever/I Still Miss Someone)
che vede coinvolti Kris Kristofferson e Willie Nelson, due autentiche
leggende dell’outlaw country e più o meno coetanei di Cash. Sono solo
quarantasette secondi, che non aggiungono nulla a una raccolta
eterogenea ma bellissima. In The Music Forever Words, infatti, sfilano
tanti musicisti, ognuno con la propria sensibilità e il proprio stile.
Non pensiate, però, di trovarvi di fronte a un lotto di brani minori
assemblati per l’occasione, perché di grandi canzoni, qui, ce ne sono
parecchie, a partire da To June This Morning, suonata in punta
di plettro, chitarra acustica e banjo, da Kacey Musgraves e suo marito
Ruston Kelly: un pezzo dolcissimo che riflette tutta la delicatezza
dell’amore di Johnny verso l’adorata June.
Se la performance di Brad Paisley in Gold All Over The Ground, pur
dignitosa, è molto più vicina al country radiofonico di Nashville che
all’outlaw, altre canzoni sono, invece, degli autentici gioielli.
Impossibile citarle tutte, ma lo swampy rocking di Jellico Coal Man, eseguita da un efficacissimo T - Bone Burnett, il country rock acustico di Them Double Blues, armonica e voce del grande John Mellecamp, e il coloratissimo bluegrass di He Bore it All For Me a opera di Dailey & Vincent, sono numeri difficili da dimenticare.
Meritano una citazione a parte altre tre canzoni, che rappresentano il meglio di questo tributo: Body On Body
eseguita con tangibile pathos da una straordinaria Jewel, che dà vita a
una prova vocale da struggimenti seriali, la dichiarazione d’amore per
June di I’ll Still Love You, monumentale performance di Elvis Costello, voce da crooner e arrangiamenti alla Bacharach, e la superba You Never Knew My Mind, una delle ultime registrazioni di Chris Cornell prima di morire, postuma restitutio in integrum della magnifica Rusty Cage, con cui Cash in Unchained del 1996 aveva omaggiato i Soundgarden.
Un’ora
di musica vera, percorsa da un autentico sentimento di riconoscenza
verso il grande songwriter e da tanta, tantissima passione. Per i fan di
The Man In Black e non solo.
VOTO: 8
Blackswan, venerdì 27/04/2018
2 commenti:
Johnny Cash cantato da Chris Cornell.
Lacrimuccia.
@ Ezzelino: il binomio è favoloso, e Cornell sfodera un pezzo davvero di grande impatto.
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