sabato 15 settembre 2018

PREVIEW



Compositrice, produttrice, tastierista e polistrumentista, Kelly Moran si è fatta un nome a New York collaborando con performance di danza e componendo per Margaret Leng Tan, collaboratrice per lungo tempo di John Cage e ha iniziato a ottenere consensi e visibilità con l’album Bloodroot dell’anno scorso. Bloodroot faceva un uso innovativo del pianoforte e degli strumenti elettroacustici, appositamente costruiti dalla stessa Moran, e toccava diversi stili dai quali l’autrice traeva ispirazione. Apparve nelle liste di album dell’anno su Rolling Stone (sezione EXPERIMENTAL), sul New York Times (sezione MUSICA CLASSICA) e sul New York Observer (sezione METAL), a dimostrazione della difficile classificazione dell’artista.
Con Ultraviolet, Kelly Moran continua a interpretare questa ricchezza di ispirazioni disparate in un suono tutto suo e si lancia in un’impresa quasi impossibile: l’annientamento dello status quo accademico in nome della pura e sfrenata intuizione dell’umana gioia.
“Me ne stavo accovacciata nella foresta, ascoltando i suoni del vento e della natura selvaggia e tutti gli echi che mi circondavano,” ricorda Moran. “Mi sono chiesta: come posso comporre una musica che abbia e faccia provare queste sensazioni, una musica naturale e connessa?”
Ultraviolet esplora una gamma ampia e accattivante di influenze stilistiche: abbaglianti inflessioni jazz, dream pop, composizione classica e black metal, oscurità e luce, incapsulate in un unico misterioso LP.
“Riesaminando il mio processo artistico, ho liberato me stessa.”





Blackswan, sabato 15/09/2018

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