martedì 30 ottobre 2018

GRAEME MACRAE BURNET - PROGETTO DI SANGUE (Neri Pozza)

Nel 1869 un triplice omicidio sconvolge la piccola comunità scozzese di Culduie, una trazione di sole nove case. Reo confesso è il giovane Roderick Macrae, orfano di madre e figlio di un fittavolo in miseria. Con una sorella di poco più grande e due fratelli gemelli molto più piccoli da mantenere, Roddy ha dovuto abbandonare presto gli studi per dedicarsi anima e corpo al lavoro della terra. Un compito duro, reso ancora più tale non dalle avversità della natura, ma dall'uomo che vive al capo opposto del villaggio: La-chlan Mackenzie.
Non è mai corso buon sangue fra i Macrae e i Mackenzie, un rancore che perdura da decenni benché nessuno ne ricordi più la causa, ma da quando Lachlan è stato eletto conestabile del villaggio, i Macrae non hanno più pace. Lachlan si è messo a controllare con puntiglio lo stato dei terreni, le condizioni dei sentieri e i fossati dell'appezzamento coltivato da Roderick Macrae, finché non ha trovato il modo dapprima di togliergli un quinto del podere e poi di inviargli una notifica di sfratto.
Il giorno dopo lo sfratto, Lachlan viene trovato brutalmente assassinato e Roderick, ricoperto di sangue, viene avvistato nei dintorni del podere dei Mackenzie. Il ragazzo non esita a dichiararsi responsabile dell'omicidio e viene rinchiuso nel carcere di Inverness in attesa del processo, in cui verrà giudicato dalle migliori menti legali e psichiatriche del paese. Ma ha davvero raccontato la verità? E la sua condanna è giusta o immeritata?

Il titolo Progetto Di Sangue suona leggermente fuorviante, perché evoca una dimensione thriller che, in realtà, interessa solo marginalmente l’impianto narrativo. Graeme Macrae Burnet, infatti, recupera, romanzandolo, un efferato fatto di cronaca accaduto in Scozia nel 1869, e lo ricostruisce, scandagliando con minuziosa attenzione i documenti dell’epoca, le carte processuali e antichi testi di criminologia e psicologia forense. Ciò che ne deriva è soprattutto un suggestivo affresco storico su una comunità rurale, sottoposta ancora a ferrei e iniqu regolamenti feudali.
Il romanzo, viene diviso in tre parti, che Macrae Burnet collega magistralmente, tenendo alta la tensione del racconto fino all’ultima pagina. Il libro si apre con il memoriale scritto dal giovane Roderick Macrae, figlio di un povero fittavolo, che si autoaccusa di un triplice omicidio, raccontando al lettore quali furono i motivi che lo portarono a commettere il brutale assassinio.
La seconda parte, invece, è dedicata al resoconto di James Bruce Thomson, antropologo criminale, che in carcere interroga il giovane omicida, delineandone il profilo psicologico e sondando il contesto sociale in cui il crimine è maturato.
La terza e ultima parte, invece, è interamente dedicata al processo a cui venne sottoposto Roderick Macrae.
Progetto Di Sangue, dunque, fonde generi diversi tra loro, facendo convivere il romanzo storico con quello che noi siamo abituati a chiamare legal thriller. Macrae Burnet trascina il lettore in un mondo lontanissimo dal nostro, delineandone la struttura sociale e ponendo l’accento sui soprusi e lo sfruttamento a cui viene sottoposta la comunità rurale di Culduie; ed è altrettanto abile, attraverso una certosina ricostruzione storica e l’adattamento di teorie criminologiche di derivazione lombrosiana, ad appassionare ad una vicenda processuale, il cui esito, ovviamente, evitiamo di anticiparvi.
Una scrittura semplice e diretta, ma mai sciatta, un intreccio narrativo perfettamente oliato, e la creazione di personaggi meravigliosamente connotati dal punto di vista psicologico, fanno di Progetto Di Sangue un romanzo palpitante e al tempo stesso ricco di riflessioni sulla follia e sulla giustizia. Più per chi ama la storia che il thriller, ma comunque degno di nota.

Blackswan, martedì 30/10/2018

1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Questo sembra molto, molto interessante.