Non
abbiamo mai messo in dubbio le qualità di Dylan Leblanc come
songwriter; tuttavia, è fuor di dubbio, che la scelta di un grande
produttore, con cui lavorare in sintonia, ha finito per assecondare e
tirare fuori il meglio da un artista che sembra aver trovato finalmente
una decisa e più spiccata identità. Giunto al quarto disco in studio, il
primo dopo tre anni di silenzio, Leblanc si affida alle sapienti mani
di Dave Cobb, e il risultato si sente, eccome.
Quel mood morbido e atmosferico che aveva connotato i lavori precedenti subisce con Renegade
uno scossone, guadagnando in adrenalina, compattezza ed equilibrio.
Basta la prima canzone, per rendersi conto che qualcosa è cambiato: la title track,
tira via dritta, con un bel riff di chitarra, la ritmica tesa e umori
che rimandano al grande Tom Petty. E’ una canzone splendida, anche se i
fan della prima ora, probabilmente, si troveranno disorientati, perché
inusuale.
Certo, non tutto possiede il piglio e la forza di questo incipit. Ballate intense come Lone Rider e Magenta
richiamano inevitabilmente qualcosa che abbiamo già ascoltato nei
predecessori, anche se Cobb, comunque, è riuscito a rendere queste
canzoni introspettive assai ricche e vibranti da un punto di vista
sonoro. Un lavoro di impasti e di equilibri. Che si sente, eccome, in
brani come Bang Bang Bang (sullo scottante tema delle armi) e Damned
(qui si parla di religione), in cui funzione benissimo il contrasto tra
l’andamento rock delle canzoni e la voce di Leblanc, dolce e assonnata.
I suoni danno energia e spessore alla musica, il timbro di Dylan,
stempera e suggerisce fragilità.
Renegade
è un disco piacevole, radiofonico, con melodie di facile presa, certo,
ma non per questo banale o privo d’intensità e forza. Anzi. Poi, proprio
in chiusura, Dylan, pesca dal suo songbook un gioiellino, Honor Among Thieves,
classicissimo nelle sue orchestrazioni e compendio riuscito fra easy
listening e pathos, che consolida il giudizio positivo su un disco
davvero centrato. E diverso. Così, chi non ha famigliarità con
l’artista, può senz’altro iniziare da qui; i fan che, invece, lo seguono
dagli esordi dovranno abituare i padiglioni auricolari a un nuovo
corso, decisamente più eccitato ed eccitante di quello che conoscevano.
VOTO: 7
Blackswan, sabato 20/07/2019
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