La
cronaca di quei leggendari giorni è più o meno nota a tutti gli
appassionati. A Woodstock, i Creedence Clearwater Revival suonarono la
notte tra il 16 e il 17 agosto e in considerevole ritardo rispetto
all’orario concordato, perché il set dei Grateful Dead, band che li
precedeva in scaletta, fu funestata da una svariata sequela di problemi
tecnici, tra cui una messa a terra difettosa, estremamente pericolosa
per l’incolumità dei musicisti.
Eppure,
ai non addetti ai lavori, potrebbe sembrare che i CCR a Woodstock non
abbiano mai messo piede, dal momento che il loro live act non compare né
nel film del festival (in una successiva director’s cut compariranno
quattro canzoni) né nella colonna sonora. Il fatto che la performance
non fosse mai stata pubblicata nella sua interezza, venne spiegato da
Fogerty, da un lato, con l’insoddisfazione della band per la qualità del
concerto, dall’altro, con un po’ di arroganza, perché la band riteneva
di aver già raggiunto il massimo della fama e di non aver bisogno di
ulteriore esposizione mediatica.
Qualunque
siano stati i motivi, il tempo ha portato Fogerty a più miti consigli, e
finalmente, dopo cinquant’anni, l’esibizione integrale viene finalmente
pubblicata dalla Craft Recordings. Per mettere le cose nella giusta
prospettiva, si ricordi che il terzo album in studio della band, Green River,
era appena stato pubblicato (il 3 agosto per la precisione) e stava
scalando le charts americane, mentre il primo singolo tratto dall’album,
Bad Moon Rising, nonostante fosse uscito in aprile, era ancora ben posizionato in classifica.
Come
detto, i Credence iniziarono a suonare dopo la mezzanotte, di fronte a
un pubblico, vien da pensare, abbastanza stanco; tuttavia, a parte
qualche iniziale problema tecnico (ma chi non ne ha avuti a Woodstock?),
è davvero difficile comprendere per quale motivo Fogerty abbia vietato
per così tanto tempo la pubblicazione del live act, visto che, grazie
anche alla rimasterizzazione e alla pulizia del nastro, risulta essere
un’autentica bomba.
In
direzione ostinata e contraria rispetto alla novelle vague dell’epoca, i
Creedence, pur sposando le istanze giovanili del momento (il loro
antimilitarismo era cosa nota), recuperavano il rock delle radici,
pesantemente connotato da sonorità sudiste. Questo approccio swamp, se
mai ce ne fosse stato bisogno, marchia a fuoco tutta la performance
della band: un’esplosione di energia controllata dalla potenza del
groove e insufflata di negritudine dal graffio r’n’b della voce di
Fogerty.
L’uno-due inziale di Born On The Bayou e Green River è da ko, così come Bootleg e Commotion possiedono un tiro notevolissimo. Meno incisive le versioni di Bad Moon Rising e Proud Mary,
prive di mordente, senza pathos, un po' troppo simili alle versioni in
studio e decisamente i due momenti meno brillanti della performance.
E’ la tripletta finale, però, a valere il prezzo del biglietto. The Night Time Is The Right Time,
dal repertorio di Ray Charles, è un blues tutto sangue e sudore, con
Fogerty che canta rabbioso e sfodera un assolo dirompente e graffiante.
Chiudono il live act Keep On Chooglin’ e Suzie Q,
dieci minuti ciascuna di autentico furore jammistico, con Stu Cook al
basso devastante macchina da guerra, e tutta la band rapita da un
deliquio dionisiaco così autentico da farci ballare senza freni anche a
distanza di mezzo secolo.
Il lavoro fatto sulla rimasterizzazione è eccellente, ogni strumento si coglie alla perfezione (forse la sola Proud Mary
risulta un po' impastata), e probabilmente questa resa è di gran lunga
migliore di quella che potevano cogliere mezzo milione di ragazzi
assonnati, infreddoliti dalla pioggia e coperti di fango.
Se
la domanda che vi state ponendo è se davvero ne vale la pena, la
risposta è sicuramente sì. Non solo, a dispetto di cosa ne pensasse
Fogerty, questo Live At Woodstock è un ottimo live che fotografa una
band in un momento di forma straordinario, ma un capitolo di storia che,
nel bene e nel male, resta imprescindibile. Mancava un tassello
fondamentale, e ora lo abbiamo.
VOTO: 8
Blackswan, lunedì 26/08/2019
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