martedì 30 giugno 2020

NORAH JONES - PICK ME UP OFF THE FOOL (Blue Note Records, 2020)

Sono passati diciotto anni dal successo clamoroso di Come Away With Me (2002), da quei venticinque milioni di copie e ben cinque Grammy vinti, e la classe di Norah Jones è rimasta intatta. Un segno distintivo indiscutibile, tratto principale degli otto album in studio e di tutti i progetti paralleli messi in piedi dalla figlia del leggendario Ravi Shankar (il disco con Billy Joe Armstrong dei Green Day, il country blues dei The Little Willies, il terzetto tutto al femminile delle Puss N Boots).
Quel successo planetario, in seguito, non è più arrivato, ma la Jones non ha smesso di credere nelle proprie qualità, rilasciando dischi commercialmente meno entusiasmanti ma sempre vestiti con la stoffa migliore della sartoria. Pick Me Up Off The Fool, uscito a ridosso del nuovo capitolo targato Puss N Boots, conferma l’assunto e fotografa un’artista in ottima forma, capace di replicare nei suoni, se non nell’ispirazione, la magia dell’acclamato esordio.
La prima impressione, ascoltando queste undici tracce, è proprio quello di trovarsi di fronte a una raccolta capace di replicare quei lontani standard con un gusto classicissimo. Le melodie cesellate deliziosamente dal pianoforte si adagiano in quella nicchia che la Jones ha scavato tra jazz, pop, blues, country e gospel, senza però suonare esplicitamente ed esclusivamente come nessuno di questi generi. La sua voce morbida, poi, si prende spesso la scena, caratterizzando le undici canzoni con un timbro unico, immediatamente riconoscibile.
Il risultato è un disco sofisticato, elegante, arrangiato con cura artigianale, il cui suono è arricchito da pedal steel, violini e partiture d’archi, per un mood che vira spesso verso paesaggi contornati da quella luce che esita fra il crepuscolo e la notte. Un tocco di oscurità, quindi, bene evidenziato, sotto il profilo delle liriche da un approccio decisamente più poetico ed elusivo, ispirato e assistito dalla poetessa Emily Fiskio, che firma le liriche di Were You Watching?, il momento più teso e inquietante del disco. E non è da meno il testo di This Life, scritta prima della pandemia, certo, e mesta presa d’atto di un amore collassato, ma perfetta per raccontare i giorni drammatici del Covid 19 e dell’isolamento.
Tante belle canzoni in scaletta, alcune da annoverare tra le sue migliori di sempre, come la conclusiva e struggente Heaven Above, rarefazione in punta di dita e di plettro, scritta ed eseguita con Jeff Tweedy, qui in veste anche di co-produttore.
Pick Me Up Off The Fool è un disco prevedibile, potrebbero sostenere i detrattori, e forse è anche vero: probabilmente, si poteva osare di più e tentare di uscire dalla comfort zone della ballata, che tanto ha inciso sulla carriera dell’artista newyorkese. Questa, però, è Norah Jones, prendere o lasciare: il suo lo sa fare meravigliosamente, e quella classe di cui si scriveva all’inizio fa la differenza, rendendo questo ottavo album in studio uno dei migliori in carriera.

VOTO: 7 





Blackswan, martedì 30/06/2020

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