Dovremmo essere un po’ riconoscenti a
Giuseppe Conte. Lo dico, anzi, lo affermo convintamente. E non perché
sia un’accolita delle “bimbe di Conte”. Se oggi il numero dei contagi
non ha ancora superato la soglia di guardia lo si deve all’adozione di
un atteggiamento di cautela da parte dell’esecutivo.
Pensiamo invece
per un istante a cosa sarebbe accaduto se a Palazzo Chigi ci fosse stato
un altro inquilino. Mettiamo il caso che l’uomo del Papeete ora stia
seduto sullo scranno in veste di Presidente del Consiglio. Non sapremo
mai cosa cosa ci avrebbe riservato la sorte e francamente non lo vorrei
immaginare neppure per un istante. Quel che è certo è che chi
attualmente guida l’opposizione non sta costruendo.
Le critiche al Governo, legittime in democrazia sia chiaro, dovrebbero essere mosse a colpi di fioretto e non brandite con la clava. Ma i raffinati tatticismi non fanno parte dell’universo Salvini. Che al contrario politicizza strumentalmente ogni singolo atto di governo rivolto al contenimento dei contagi in preoccupante rialzo. Nel mese di luglio il ruspante leader del Carroccio, tra sagre gastronomiche, dirette Facebook e selfie senza mascherina, citava nientemeno le parole del professore Sabino Cassese. In occasione della proroga dello stato di emergenza rivolgendosi al Premier Conte, disse: “Senza l’emergenza non c’è lo stato di emergenza. Lei sta mentendo all’Italia, lei sta dicendo bugie”.
Qualcuno dovrebbe ricordare al Leghista smemorato che l’emergenza non è mai finita. E che un comportamento più responsabile e saggio da parte dell’opposizione avrebbe dato un pregevole contributo per fronteggiare la dissennatezza di una parte della popolazione. Adesso ci prepariamo a un autunno complicato. Da “coltello tra i denti”, come ha recentemente affermato il ministro della Salute Speranza. E chissà che autunno vivremmo se al posto di Conte ci fosse Salvini. Altro che Brasile. Eppure questo governo ha ceduto al lassismo: tanto impegno e tante energie profusi nei mesi di lockdown sembrano ora inficiati da un’estate demenziale e avventurosa svoltasi all’insegna del “liberi tutti”. Una falla che l’esecutivo avrebbe dovuto controllare con maggiore avvedutezza. Ma se ci fosse stato Salvini il coltello tra i denti non sarebbe bastato.
Cleopatra, lunedì 05/10/2020
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