martedì 12 settembre 2023

L'ETA' DEL MALE - DEEPTI KAPOOR (Einaudi, 2023)

 


Sono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora però le proteste di chi viene sfrattato montano e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia. Ma invaghirsi di una giornalista come lei è una debolezza che a Sunny potrebbe costare molto cara. Il compito di scongiurare la rovina spetterà ad Ajay, ragazzo di origini poverissime, autista, tuttofare, guardia del corpo e, all’occorrenza, vittima sacrificale. Dai villaggi immersi nella foschia ai piedi dell’Himalaya all’energia frenetica e palpitante di Delhi, L’età del male apre uno squarcio folgorante su una società pervasa da violenza, corruzione e ingiustizie millenarie. Ma anche da un fascino ineguagliabile.

Qualcuno lo ha già definito il romanzo dell’anno, e l’hype che circola intorno a L’età del Male, primo capitolo di una trilogia concepita dalla quarantatreenne scrittrice indiana Deepti Kapoor, è di quelli che lasciano il segno (si parla già di una prossima serie tv). Entusiasmo eccessivo? Assolutamente no.

Questo romanzo, infatti, consegna al mondo un’autrice dal talento cristallino, che, nonostante avesse già pubblicato precedentemente, era completamente sconosciuta ai più, sottoscritto compreso. L’età del Male è quindi una specie di esordio, che racconta la storia della famiglia Wadia, potenti criminali incistati nel tessuto sociale e politico dell’India, artefici di un impero all’apparenza rispettabile, ma capaci di tutto pur di raggiungere i loro delittuosi scopi.

L’intreccio, che si sviluppa nel corso di diciassette anni (dal 1991 al 2008), è costruito con abilità e intelligenza dalla Kapoor, che incastra, in un’unica narrazione, il punto di vista dei suoi principali personaggi: il tormentato e debole Sunny Waida, rampollo della famiglia, succube di un padre crudele e anaffettivo, Neda, la bella e disinibita giornalista, che si innamora perdutamente di Sunny, e la di lui guardia del corpo e tuttofare, Ajay, un giovane dal passato doloroso, che cerca nella fedeltà alla famiglia Wadia la strada per un (im)possibile riscatto.

Attorno a queste tre figure, splendidamente tratteggiate sotto il profilo psicologico, si muovono alcuni personaggi minori, tutti caratterizzati in modo eccelso, e una moltitudine di esseri umani che rappresentano il tessuto sociale di quella che è, forse, la nazione più popolosa e, al contempo, più povera del mondo.

Un Paese lontano anni luce dai depliant turistici e dalla suggestione delle cartoline, in cui tutto è sordido, sporco, violento e definitivo, in cui non esiste il bene, e la spietatezza è l’unico percorso di sopravvivenza. Da un lato, i Wadia, la ristretta cerchia di chi ha potere e la mangiatoia di coloro che si nutrono della ricchezza altrui, un universo a parte, fatto di lusso sfrenato e ostentatamente esibito, di eccessi alcolici e di droghe, di mecenatismo di facciata e inconsapevolezza politica e sociale; dall’altro, un’immane e malconcia pletora di poveracci, servili e disperati, anime perse di una società in cui tutto è dolore, sporcizia e morte, reietti per cui la vita vale meno di niente, che brigano, trafficano e delinquono, sbranandosi a vicenda per conquistare un piccolo spazio in una piramide sociale che non conosce fasce intermedie.

In questo contesto, si sviluppa una trama palpitante, fatta di intrighi, tradimenti, rapimenti e omicidi, che si srotola rapidissima nella prima e nell’ultima parte, e rallenta, invece, in quella centrale (senza, tuttavia, essere meno accattivante), quando la figura centrale della narrazione diventa Neda, una sorta di alter ego della scrittrice. E’ in questa dicotomia di stili, che emerge tutto il talento della Kapoor, la cui prosa è variegata, ricca e gravida di contrastanti suggestioni. Quando il ritmo si fa incalzante, infatti, la scrittura ricorda da vicino quella di un maestro di genere come Don Winslow, curiosamente anche lui in libreria in questi anni, con una trilogia dedicata alla mafia; quando, invece, il ritmo rallenta, è facile scorgere nello stile della scrittrice indiana echi dell’opera di Donna Tartt. Un binomio perfettamente equilibrato e plasmato con maestria, che rende L’età del Male uno dei libri più coinvolgenti ed emozionanti del 2023.

 

Blackswan, martedì 12/09/2023

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