Di origini malesi, sorella dell'attore Ramon Tikaram (My Spy Family, Il Trono di Spade, etc.) Tanita pubblica, nel 1988, il suo album d’esordio, Ancient Heart
(prodotto da Rod Argent e Peter Van Hoote), quando ha solo diciannove
anni. Il disco vende benissimo ovunque (complessivamente sei milioni di
copie) e raggiunge ottime posizioni di classifica anche in Italia,
trainato da due singoli che lasciano tutti a bocca a perta: Good Tradition e Twist In My Sobriety. Sembra l’inizio di una carriera entusiasmante, e invece, nonostante un filotto di dischi tutti di livello (l’ultimo Closer To The People
del 2016), la Tikaram esce da tutti i radar che contano, diventando
artista di culto per una ristretta nicchia di fan. Di lei, almeno nel
nostro paese, si ricorda soprattutto Twist In My Sobriety, singolo che entra prepotentemente anche nella top ten italiana.
La canzone inizia con una suggestiva citazione letteraria: "Tutti i figli di Dio hanno bisogno di scarpe da viaggio". La strofa riprende il titolo di un libro della romanziera, poetessa e saggista statunitense, Maya Angelou, un romanzo autobiografico in cui la scrittrice racconta del suo sogno di tornare finalmente in Africa e riabbracciare le proprie radici, come donna nera americana che ha vissuto tanti anni lontano da casa. Tikaram usò quelle parole senza un reale motivo, solo perché le suonavano incredibilmente poetiche e spirituali, e perché voleva trasmettere al pubblico la sua grande passione per la letteratura (qui e là, nell’album, si trovano anche citazioni da Virginia Wolf).
La canzone, in realtà, parla di come, a diciotto anni (età in cui la Tikaram compose il brano) è difficile comprendere il mondo circostante, di come gli adolescenti si sentano soli, isolati, incapaci di prendere decisioni, percependo tutti gli altri come distanti, freddi, ostili. A diciotto anni, secondo la songwriter, il rapporto emotivo con il mondo è di chiusura, si fa fatica a interagire, a commuoversi per le cose belle di ogni giorno, e si coltiva una sorta di distorto distacco (sobriety) che porta inevitabilmente all’isolamento (“e non farò mai ciò che dici, non ti ascolterò mai”). Una canzone, come affermò la stessa musicista, qualche anno dopo a un’intervista per rivista Q, che parla “dell'essere troppo spaventati per farsi coinvolgere nelle cose”.
Nel 1989, Liza Minnelli fece una cover della canzone per il suo album Visible Results, prodotto dai Pet Shop Boys. La Tikaram, però, non sapeva assolutamente chi fosse la Minelli, e solo successivamente, diventando adulta, comprese il grande omaggio che le era stato fatto dall’ iconica cantante americana. Tuttavia, Tanita ritenne che la Minelli non avesse colto il senso del brano, interpretandolo in modo molto “americano”. In America, infatti, al termine “sobriety” viene dato un significato specifico, che ha a che fare con la fine della dipendenza dall’alcol, dopo un lungo periodo di riabilitazione, mentre in Inghilterra il termine viene usato nel senso di essere seri e sobri nel modo di comportarsi con gli altri.
Blackswan, martedì 25/02/2025
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