venerdì 21 marzo 2025

John Grisham – Jim McCloskey - Incastrati (Mondadori, 2024)

 


Molte persone passano gran parte della vita in carcere senza aver commesso alcun crimine. Quello dell'ingiustizia è un tema centrale in tutte le opere di John Grisham, che in questo libro ha deciso di raccontare dieci casi sconvolgenti insieme a Jim McCloskey, da molti anni in prima linea per restituire la libertà agli innocenti. Si tratta di storie tragiche, talvolta assurde, che lasciano con l'amaro in bocca e un senso di profonda incredulità. Drammi umani che svelano aspetti crudeli e altrettanto coraggio. Coloro che finiscono in questa situazione si ritrovano in trappola e sacrificano decenni della loro vita e tutto ciò che hanno di più caro in prigione, rischiando la pena capitale mentre i veri colpevoli restano fuori. Da cosa nascono queste condanne ingiuste? Razzismo, negligenza, collusione, testimonianze false e corruzione tra le forze dell'ordine e nelle aule dei tribunali rendono difficilissima la scarcerazione di persone condannate all'ergastolo o a morte senza ragione, e spesso contro ogni evidenza e ogni logica. Documentato impeccabilmente e narrato in modo avvincente, Incastrati descrive l'ingiustizia subita dalle vittime del sistema giudiziario americano e le dure battaglie per ottenere la loro assoluzione e salvare le loro vite.

 

Addentrarsi nelle trecentosettantadue pagine che compongono Incastrati è come vivere un incubo a occhi aperti, sembra di perdersi nella trama di un romanzo horror, in cui però la paura, la follia e l’insensatezza del male sono, purtroppo, assolutamente reali. John Grisham e Jim McCloskey, raccontano, ciascuno a modo suo, dieci casi (cinque a testa) di mala giustizia americana, che lasciano senza parole, che affascinano nello sviluppo quasi thriller della narrazione, ma agghiacciano il sangue nelle vene, lasciando increduli per storie che sembrano il parto di qualche fantasioso sceneggiatore di legal movie, e che, invece, incomprensibilmente, sono davvero accadute.

Grisham, si sa, è un grande romanziere, che si è appassionato al tema, già raccontato in alcuni suoi romanzi quali Innocente e L’avvocato Degli Innocenti, tanto da dedicare parte della sua vita ai progetti Innocence Projet e Centurion Ministries, organizzazioni no profit dedite alla scarcerazione delle vittime di ingiuste condanne.

McCloskey, un nome che da noi dice poco, è il fondatore della Centurion, un uomo che ha dedicato tutta l’esistenza a battersi per liberare le vittime condannate ingiustamente a morte o all’ergastolo. Gratuitamente, e spinto solo dal desiderio di giustizia, senza guadagnarci un centesimo (la Centurion ha rimesso in libertà ben settanta persone incarcerate per crimini commessi da altri).

Le loro storie si intrecciano in questo saggio che si legge d’un fiato, spesso con le lacrime agli occhi, ancora più spesso con una rabbia, che cresce, pagina dopo pagina, di fronte a efferatezze giuridiche, inconcepibili in un sistema democratico, che si vanta, oltretutto, di avere la Costituzione più garantista del mondo.

A partire dall’assurda vicenda dei Quattro di Norkfolk (quattro innocenti perseguitati per vent’anni, nonostante la confessione del vero colpevole), Incastrati fotografa un sistema giudiziario, in cui la diffusa incompetenza è solo il male minore. Alla luce dei dieci casi raccontati nel libro emerge un quadro disarmante, in cui forze dell’ordine brutali, sprovvedute o totalmente inesperte, indirizzano le indagini verso un presunto colpevole (il concetto di presunzione di innocenza è completamente ribaltato), alterando o nascondendo prove, e corrompendo testimoni di comodo, con il beneplacito e la collusione di procuratori e giudici, spesso animati da razzismo, ancor più spesso spinti da brama di carriera e visibilità mediatica. E questo, nonostante le prove manchino o siano tali da scagionare l’indagato di turno.

Oltre alla ricostruzione dei singoli casi proposti, altrettanto palpitante è il racconto della lotta contro il tempo da parte degli avvocati della Centurion, e dei loro affiliati, che operano tutti pro bono, per salvare vite destinate alla camera gas o all’iniezione letale, mentre un sistema giudiziario, tutt’altro che agile, respinge senza motivo gli habeas corpus, o procrastina di anni decisioni, da cui dipende la vita di innocenti rinchiusi erroneamente in carcere.

Non tutte le storie sono a lieto fine (sempre che trent’anni di ingiusta detenzione possano trovare un lieto fine) e spesso le vittime di così eclatanti abusi non sono più riuscite a trovare quella pace che un innocente meriterebbe dopo un lungo e insensato calvario. Tuttavia, sapere che organizzazioni come la Centurion sono attive e continuano a combattere per restituire tanti innocenti alla proprie esistenze, dona un filo di speranza al lettore, che arriva a fine libro spossato da tanta incomprensibile malvagità. Tale da indurre il lettore italiano a rivalutare il nostro tanto vituperato sistema giudiziario che, grazie a Dio, conosce tre gradi di giudizio.

Blackswan, venerdì 21/03/2025

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