Mai
titolo mi è sembrato più adatto per distinguire una grande donna del rock ,
un'icona vivente che ancora fa palpitare i nostri cuori e scalciare le
nostre gambe. Tina Turner! Per quanto mi riguarda è sempre stata il simbolo del
coraggio, della caparbietà, del talento e della generosità.Non ricordiamo i
tristi esordi con il marito Ike, che la prostituiva pur di trovarne un
profitto. Ma se tutto non bastava e qualche mossa non era quella giusta nello
spettacolo, non mancavano le botte , ma quelle vere forti , potenti che
lasciano un segno doppio, lei che si prendeva cura anche dei figli di questo
bell'imbusto.Lavorava come madre, come moglie, come artista senza avere soste o
soddisfazioni. Bisognava raccogliere il coraggio per sopravvivere, era
necessario per lei e per i figli, e questo coraggio lo prese a quattro mani
fuggendo da tutto e tutti con i ragazzi, aiutata da quegli stessi artisti che
l'avevano sempre ammirata e che la volevano proteggere da un destino che poteva
anche essele fatale. Questa donna che riprese in mano in modo trionfale la sua
carriera,che era di nuovo considerata un oggetto di desiderio, ma con un'anima
ben definita. Tutte le porte le si spalancarono , i grandi concerti, le
partecipazioni a celebri film, i grammy piovuti dal cielo... tutto e di più .
Perfino l'amore , quello vero con un uomo più giovane di 22 anni , Erwin
Bach tedesco di Colonia, con lei dal 1986.
Questa leonessa di fuoco, non
si è mai arresa davanti a nulla, solo ora gode il suo meritato riposo( ma non
sempre!) tra la Francia, la Germania e la Svizzera.Ebbi la fortuna di incontrarla
quasi a fine carriera , se mai fine c'è stata, io ho molti dubbi a tal
proposito. Non sarà certo il fuoco pieno di passione che ci avvolgeva nei suoi
concerti, ma ritirata per sempre ,non penso.Il dono di qualche sua apparizione
, spero ce lo dia ancora. La ricordo ad Albenga , in un mesto spettacolo
fatto dentro uno squallido campo sportivo( e lasciatemelo dire...), lei che
aveva calcato i palchi di tutto il mondo come il fantastico superconcerto di
Rio de Janeiro. Ma mi mandarono lì e ne fui felice, egoisticamente più per me
che per lei, anche se il luogo non era da regina.Quando la vidi , mi stupii per
la sua struttura fisica. L'immaginavo maestosa, alta , ridondante, e mi venne
incontro una graziosa ,minuta persona, naturalmente con uno dei suoi soliti
abiti sexy che slanciavano le sue gambe nervose e la sua criniera fulva
incorniciata da un viso allegro e ridente. Sprizzava ottimismo da tutti i pori
, come si trovasse in un luogo fatato e conversò brevemente con me con
un'affabilità e gentilezza che poche volte ho avuto modo di conoscere.Era un
fiume in piena , non c'era bisogno di fare domande, tutto usciva fuori liscio e
senza remore , senza pudore, con una naturalezza disarmante. Insomma, la più
imbarazzata ero io, mentre mi passavano davanti come un film, i pugni di Ike,
la generosità degli amici, gli intrecci libertini con esponenti importanti
della musica mondiale( vedi David Bowie e Mick Jagger), contornati dalle
mie stupide curiosità intime su questi duetti o trii che , per un certo
periodo di tempo, l'avevano portata su molti giornali del gossip. Che
figura... La sua risata era così cristallina e divertita , da farmi
sentire proprio quella che ero. Una stupida ragazza provinciale con dei pruriti
da scoprire, come se non ci fosse stato nulla di più interessante! La vidi
sparire per guadagnare la scena a capo chino ancora sorridendo, certo le avevo
fatto pena o simpatia. Lei mi perdonò e io e perdonai la mezz'ora di play-back
sulle note di " Nut bush city limit"! Che favola!
NELLA, venerdì 22/06/2012