Immaginate di essere tornati ragazzi e di essere
innamorati della ragazza più bella del liceo. Cercate in tutti i modi di
conoscerla, di rivolgerle la parola, di farvi notare. Lei però è distante,
innarrivabile, sempre circondata da uno stuolo di ammiratori che vi impedisce
ogni forma di contatto. Quella ragazza insomma è una specie di miraggio, un
chiodo fisso che vi toglie il sonno e l’appetito.E anche se tutto vi gira bene,
avete un sacco di amici, andate bene a scuola e siete dei veri sportivi, non c’è
niente da fare : innanzi a lei vi sentite goffi e inadeguati, tanto che quelle
poche volte che vi si presenta l’occasione di scambiare due chiacchiere, vi
limitate a guardarla attoniti, labbro pendulo e occhio a palla, senza riuscire
a proferire parola. Poi, un giorno, avviene il miracolo : incredibilmente è lei
stessa che vi si avvicina e vi parla. Oddio ! Quasi vi sentite svenire ed è
solo grazie a un colpo di reni che riuscite a rimanere in piedi e a trovare il
coraggio di sostenere la conversazione.Una schifezza di conversazione, peraltro
: iniziate a balbettare e proferite una sequenza di idiozie, ricordandovi le
quali resterete traumatizzati tutta la vita. Eppure, lei non vi sputa in faccia
e non se ne va. Anzi, sembra felice, continua a sorridere e si diverte ascoltando
tutte le cazzate che dite. Così, o la va o la spacca, le chiedete di uscire. In
attesa della risposta, vi si ferma il cuore, la gamba destra balla il can-can del
nervosismo, la salivazione si azzera e l’umido confluisce tutto sui palmi delle
mani. Poi, con voce flautata e sbarluccicando quei begli occhioni azzurri, lei
dice di si, che uscirà volentieri con voi nel fine settimana.
E per un attimo
solo, quel tanto che basta perché i riflessi riprendano in mano la situazione, vi
viene quasi da esultare come se la vostra squadra del cuore avesse appena vinto
la partita dell’anno (cosa che peraltro farete non appena lei girerà l’angolo).
Sarebbe il momento più bello della vostra vita se non ci fosse quel piccolo
particolare che rende tutto più prosaico e vi riporta coi piedi per terra: lei
può stare fuori al massimo fino alle 22.00, diversamente il padre non le da il
permesso. Insomma, il tempo di un gelato e, se va bene, di un bacetto sulla
guancia. Questo è, più o meno, il resoconto di ciò che negli anni ’50 capitò a
Maurice Williams, il quale, allupato quindicenne, riuscì a strappare il primo
appuntamento a una ragazza della quale si era follemente innamorato. Però, invece
di insistere come avrebbe fatto chiunque altro perché lei convincesse il padre
a farla tornare più tardi, Maurice le scrisse una canzone e la intitolò Stay,
cioè Resta. Nonostante lo splendido omaggio, leggenda vuole che l’esecuzione del
giovane menestrello non produsse alcun risultato.
Tuttavia, il brano scritto
dall’imberbe Williams, adeguatamente riarrangiato e suonato insieme alla sua
band di allora, gli Zodiacs, scalò le classifiche americane e nel 1960 raggiunse
la prima piazza. Il successo fu clamoroso e Stay passò alla storia come la
canzone più breve (dura solo 1 minuto e 37 secondi) ad arrivare in cima alle
charts statunitensi. Strano a dirsi, visti i retroscena appena raccontati, ma Stay
la conosciamo soprattutto per la splendida rivisitazione che ne fece Jackson
Browne e che venne inserita in Running On Empty (1978), unita in medley con The
Load Out. Browne, però, non ha nessuna ragazza da invitare ad uscire e il suo
intento è un altro : vuole che la canzone diventi uno dei momenti più caldi dei
suo show. Quindi, non solo la riarrangia, tinteggiandola di rock e
accelerandola, ma ne modifica il testo, trasformandolo in un invito rivolto al
pubblico a non andare a casa, a restare ancora un pò e ad ascoltare un’altra
canzone : “People stay just a little bit
longer We want to play - just a little bit longer Now the promoter don't mind And
the union don't mind If we take a little time And we leave it all behind and
sing One more song...” . La voce in falsetto che si ascolta a metà brano è
quella del fidato amico e chitarrista di Browne, David Lindley : un tocco
surreale per una delle hit più note (e allegre) del malinconico cantautore californiano.
Blackswan, domenica 14/04/2013
4 commenti:
Aaah questa è nostalgia bella e buona, molto buona :-)
La gamba sinistra di Williams era di legno? Browne era un creativo: ha preso una cosa di seconda mano e l'ha riciclata per le sue necessità ;)
Disco mitico Running on empty.
E' bello anche ricordare quando ci si imbarazzava.
@ Irriverent : superbuonanostalgia ! :))
@ Elle : la canzone era così buona da poterci fare qualunque cosa :)
@ Euterpe : Running On Empty e Late For The Sky sono due autentiche gemme :)
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