C'è una cosa più triste di arrivare a cinquant'anni
e accorgersi di non aver realizzato i propri sogni: lamentarsene. E lamentarsi
è proprio quello che Fred Moorman fa in continuazione. Della signora De Bilde
che non raccoglie gli escrementi del cane dal giardino condominiale; di sua
moglie Cristina che gli ha confessato di vederlo ormai come un inutile vestito
sdrucito, e di David, un figlio adolescente che lo troverebbe meno patetico se
avesse una jeep Cherokee ultimo modello, invece della solita e ridicola
utilitaria. Quando però una sera, in un cinema di Amsterdam, Fred riconosce Max
G., un vecchio compagno di scuola scapestrato e poco promettente, e lo trova
impeccabilmente vestito, sicuro di sé, in compagnia di una donna meravigliosa e
scortato da un gorilla armato, non può che lamentarsi, per l'ennesima volta, di
aver sbagliato tutto nella vita. Al momento dei saluti, però, inaspettatamente
Max invita Fred a passare a trovarlo: può aiutarlo a dare una scossa alla sua
noiosa esistenza, se gli va. Fred non ci pensa su due volte. È disposto a tutto
per recuperare l'ammirazione del figlio e la stima della moglie, per cui
stringe amicizia con Max e la sua guardia del corpo, Richard. Sa che i due
vivono al limite della legalità e che intorno a loro si ingarbuglia una serie
infinita di affari pericolosi, ma ha deciso: anche lui desidera i soldi, il
successo e il carisma di Max. Ma presto Fred capisce di essersi spinto troppo
oltre...
Partiamo chiarendo subito
una cosa: Odessa Stars non è il nuovo romanzo di Herman Koch ma la ristampa
italiana di un libro pubblicato in Olanda nel 2003. Premessa questa necessaria
a quanti volessero affrontare cronologicamente l’autore, per comprendere lo sviluppo
di una prosa che, a tutt’oggi, è tra le più scomode e politically uncorrect in
circolazione. Dovranno infatti passare ancora sei anni prima dell’uscita del
capolavoro La Cena (2009), eppure è già chiaro quanto talentuoso sia Koch nello
scandagliare l’animo umano, nel graffiare con dialoghi decisivi e pregnanti,
nel mettere a nudo il marciume che si annida dietro la rispettabile facciata
dell’annoiata borghesia olandese. Probabilmente, manca, rispetto ai due romanzi
successivi (recuperate anche Villetta Con Piscina del 2011), un certo distacco
dalla materia (qui Koch è più esplicito, in futuro sarà maggiormente elusivo) e
la gestione dei ritmi narrativi, molto ben oliati ma non perfetti. In fin dei
conti però si tratta bazzecole, perché Odessa Stars si legge comunque in un
fiato e soprattutto raggiunge lo scopo che l’autore si è prefissato, e cioè
rendere visibile l’invisibile dei nostri pensieri, delle nostre pulsioni, dei
nostri più sordidi desideri. Fred Moorman, il protagonista del romanzo, è un
uomo di mezza età che fa i conti con l’ordinarietà di una vita monotona e ormai
privata di ogni stimolo. Un uomo nel quale, tuttavia, è molto facile immedesimarsi,
e nei confronti del quale viene spontaneo fin da subito provare una certa
empatia. Sarà, tuttavia, solo questione di poche pagine, perché capiremo fin da
subito che il percorso intrapreso da Fred, per combattere la frustrazione e
sentirsi ancora vivo, attraversa in realtà gli oscuri sentieri del male. Abile
nel gestire la complessa trama di salti temporali e di ammiccamenti e non detti
che, pagina dopo pagina, si riveleranno forieri di esiziali conseguenze, Koch
non cerca alcuna giustificazione all’agire dei suoi personaggi e soprattutto
evita ogni tipo di consolazione, inchiodando il lettore a interrogativi etici le
cui risposte appaiono, come avrete modo di leggere, ben poco rassicuranti.
Odessa Stars è in definitiva un thriller dell’anima, un puzzle di pensieri e
riflessioni che, se correttamente completato, svelerà l’abisso interiore che si
cela in ciascuno di noi. Come nel cinema di Thomas Vintenberg, la penna di Koch
è una telecamera a spalla che scandaglia impietosamente il lato oscuro della
borghesia per raccontare le ambiguità umane, per asfaltare ogni nostra certezza,
per farci provare un sottile brivido di paura nel momento in cui comprendiamo
che, con molta probabilità, anche dentro noi si cela un Fred Moorman. Cinico,
spietato, afflittivo, consigliatissimo a tutti coloro che sono stufi della
solita zuppa.
2 commenti:
Mi mancavano i consigli "critici" di questo posto.
Un abbraccio!
@ Astrolabia : Grazzzzzzie !!! :)
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