Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
Il senso dei 5 Stelle per la coerenza. "Il
Movimento 5 Stelle voterà compatto il ddl Cirinnà sulle unioni civili...ma sia
ben chiaro che impoverito non lo votiamo" , dichiarava il
senatore pentastellato Alberto Airola, qualche giorno fa. Pure il capogruppo a
Palazzo Madama, Michele Giarruso, pareva netto sul punto: "Voteremo il
ddl Cirinnà se non verrà stravolto, cioè se non verrà cambiato
radicalmente..." Non passa qualche settimana e voilà, si cambia
registro. Il M5 Stelle per bocca del suo leader Beppe Grillo, quello del passo
di lato, ricompare sulla scena e spariglia le carte con un contrordine: piena
libertà di coscienza ai senatori sul tema etico della "stepchild
adoption". La motivazione ufficiale? Molto semplice. La votazione on line
svoltasi nel mese di ottobre del 2014 non prevedeva, a dire di Grillo, alcun
riferimento alle adozioni, cosicchè agli iscritti pentastellati sarebbe stato
precluso il dibattito sull'argomento. Peccato che la consultazione del 28 ottobre
del 2014 lo smentisca in pieno. Il quesito contemplava l'esclusione delle
adozioni "classiche" ( peraltro, non previste dal ddl Cirinnà ), ma
non la stepchild adoption, ossia l'adozione del figlio del partner. Fatto sta
che al giulivo Alfano non pare ancora vero. Un assist così ghiotto non gli
poteva capitare. E mentre Renzi rimane "solo" nella battaglia, i
grillini fanno i conti con le proteste della base per il dietrofront. Strategia
politica contro il governo? Timore di perdere una fetta di elettorato a destra
in vista delle amministrative? Tutto e il contrario di tutto. Anche il M5
Stelle presta il fianco al solito stucchevole teatrino. Tante dichiarazioni di
intenti e poche verità. Forse, vista la delicatezza del tema, sarebbe bastata
un po' più di cautela per evitare di cadere in imbarazzanti contraddizioni.
"Uno vale uno" era il leitmotiv del Movimento. Ma, evidentemente, era
solo uno slogan.
Roberto Formigoni (NCD) sul
dietrofront del M5 Stelle, twitta: "Odore della sconfitta su Cirinnà
sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi- transessuali e
checche varie. Non è bello, poverini".
Padre Livio Fanzaga, direttore di
Radio Maria sul ddl Cirinnà: "Signora Cirinnà, arriverà anche il suo
funerale. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche
quello".
Maurizio Gasparri si scaglia
contro Ikea che promuove iniziative sulle unioni civili: "Non comprerò
più niente da Ikea e invito tutti a fare lo stesso! Siccome mi sono rimasti dei
loro fazzoletti in casa, mi ci pulisco il sedere e li rimando usati ai capi
dell'azienda. Così forse li mangeranno..."
Cleopatra, lunedì 08/02/2016
1 commento:
Grillo si conferma un cialtrone, Formigoni, Gasparri e Don Fanzaga nemmeno li si deve commentare.
Ed in cotanto deserto il putto fiorentino rischia di apparire un fior di statista.
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