Ogni volta che
muore, Harry August rinasce esattamente nello stesso tempo e nello stesso
posto. Un talento, un potere o una condanna, che lonesto e leale Harry affronta vivendo vite sempre diverse, così da fuggire a unesistenza
prevedibile e cercare la sua strada. Non sa perché succeda né che ci sono
altri come lui. Finché una bambina si
avvicina al suo capezzale. "Il mondo sta finendo," dice. "
Questo messaggio sta passando di generazione in generazione da centinaia di
anni. La fine del mondo sta arrivando e tocca a te scongiurarla." Le prime
quindici vite è la storia di quello che Harry August fa dopo questo messaggio e
di come prova a salvare il mondo e se stesso. In un intrigo internazionale che
si dipana come scatole cinesi, Harry attraversa la storia del Novecento, dalle
guerre mondiali al boom economico fino ai giorni nostri. Una storia damicizia e tradimento, di amore e solitudine, di gioia, politica,
religione, lealtà e dello scorrere inesorabile del tempo. In occasione delluscita del libro è stata lanciata
la campagna virale "Lascia un messaggio a "harryaugust" che ha coinvolto librai e
lettori.
Il consiglio
spassionato è di leggere Le Prime Quindici Vite Di Harry August per quello che
non è (o che non è completamente), e cioè un romanzo di fantascienza con
palpitanti inserti thriller. Quindi, abbandonatevi al fluire dei colpi di
scena, alle suggestioni dei viaggi del protagonista ai quattro angoli della
terra, all’ambiguità morale dei personaggi che s’incontrano, all'aura di
mistero che avvolge il Cronus Club, senza farvi troppe domande. Perchè,
diversamente, si va in paranoia. Provate a ricostruire l'alternarsi delle vite
di Harry August, a dare un senso logico al monumentale intreccio narrativo, a
stanare le incongruenze di questa trama complessissima, e vi rovinerete il
piacere della lettura. Ma soprattutto, date retta a me, state lontano da tutte
le riflessioni etiche ed esistenziali che il racconto sottende, perchè diversamente
ne rimarrete scottati. Harry August, non è un Highlander, è destinato sempre a
morire, ma vive la condanna (o la benedizione) della rinascita. Ed è
inevitabile, quindi, arrivare a porsi la domanda che si ponevano i Queen in
quella splendida canzone: Who Wants To Live Forever? Chi davvero vorrebbe
vivere per sempre? Meglio lasciar perdere. Perché poi le domande arrivano in
loop. Cosa si prova ad accumulare centinaia di anni di vita, di esperienza
e di cultura, conoscere lo scibile umano, il senso del tutto, col rischio
concreto però di perdere amori e affetti, che rimangono nella memoria, ma
probabilmente non potranno più essere vissuti? E ripetere il corso
dell'esistenza, senza soluzione di continuità, non finirebbe per togliere
valore al bene più prezioso (il protagonista, a ogni rinascita, è infatti costantemente infastidito dal
dover rivivere i giorni “noiosi” dell'infanzia e dell’adolescenza)? Oppure,
questo bene è davvero prezioso solo perchè è impossibile perderlo, perché dura
e ci consente di migliorarci, di imparare, di essere ciò che non potremmo
essere se il tempo fosse limitato? Potremmo farci queste domande per tutta la
durata del libro, riflettere su cosa siamo, dove andiamo, se Dio, in fin
dei conti, non è una suprema entità di creazione, ma è solo tempo che
passa. In questo modo, Le Prime Quindici Vite Di Harry August sarebbe
ciò che è in realtà: un romanzo filosofico, con qualche falla, certo,
ma gravido di molte suggestioni. Un testo, soprattutto, che letto in
profondità, ci pervade di una tristezza infinita, restituendoci, pagina dopo
pagina, il senso deprimente della nostra finitezza. Non è un caso, infatti, che
il tema ricorrente del romanzo, nonostante le centinaia di anni di vita
narrate, sia la morte. Una morte che torna sempre a ricordarci quanto siamo
caduchi e quanto la fantasia della North, se non è tenuta sotto controllo dal
lettore, finisca per produrre un avvilente senso di smarrimento; una
morte invasiva e feroce, raccontata attraverso malattie, torture e
suicidi, la cui insostenibile crudeltà non fa sconti e ci mette
dinnanzi alla visione del nostro futuro. Per cui, fidatevi: leggete il
libro, ne vale davvero la pena, ma restate in superficie. Se si inizia a
scavare, ci si fa del male.
Blackswan, martedì 16/02/2016
2 commenti:
Lo cercherò, sembra una lettura interessante!
@ Michele: molto e sicuramente anche molto " diversa ".
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