giovedì 21 luglio 2016

MOTORHEAD - CLEAN YOUR CLOCK



La dipartita di Lemmy, avvenuta il 28 dicembre dello scorso anno, è uno di quei rospi difficili, molto difficili, da ingoiare. Con lui, infatti, se ne sono andati i ricordi e le passioni di più una generazione di appassionati e si è attenuato, in modo pressoché irreversibile, il ringhio più selvaggio del rock 'n' roll. Già, perchè Lemmy era selvaggio in tutto: nelle canzoni che cantava, in quelle corde vocali attraversate da fiumi di catrame, negli atteggiamenti di una vita vissuta sempre fuori dagli schemi della logica. Clean Your Clock, tredicesimo disco dal vivo nella carriera della band, non toglie e non aggiunge nulla a una storia che già conosciamo bene; eppure, in qualche modo, la perpetua, lenendo un pò il dolore della grande perdita e rinfocolando le nostre speranze di trovarci per le mani, in futuro, qualche ghiotta uscita postuma, che mantenga intatto il cordone ombelicale con la band (di dischi nuovi, come appare ovvio, non ne usciranno più). Registrata durante il tour europeo per i quarant’anni di carriera dei Motorhead, la scaletta di Clean Your Clock contiene brani di due performance tenutesi le notti del 20 e del 21 novembre 2015 al centro culturale Zenith, situato nei pressi di Monaco di Baviera. Si tratta dell'ultima registrazione live ufficiale della band (Lemmy morirà un mese circa più tardi) e il disco è stato distribuito in diversi formati: cd singolo, cd + dvd, Blue - Ray + cd, e in due ricchissimi (e costosissimi) box-set, contenenti svariato materiale per esclusiva gioia dei fans (più abbienti). Le canzoni suonate spaziano per tutto l'arco della carriera, e i compilatori della raccolta hanno pescato sia dai dischi più recenti (When The Sky Comes Looking For You presa, ad esempio, da Bad Magic) sia dai classici dei classici (presenti le immancabili Bomber, Overkill, Ace Of Spades, etc). Il concerto è senz'altro buono, anche se Lemmy, ormai in limine vitae, a tratti, sembra non farcela più. Ma non è questo il punto e poco importa se non tutto suona alla perfezione. Il senso di questo ascolto è solo quello di onorare una leggenda che ha reso più belli i nostri giorni con la sua musica senza compromessi. Un'ultima furiosa cavalcata insieme. E se le lacrime inumidiscono ancora un po’ gli occhi, è solo questione di un attimo: un paio di canzoni e tutto torna a essere sudore e headbanging. Rock on forever, Mr. Kilmister !

VOTO: 6,5





Blackswan, giovedì 21/07/2016

1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Era bello consumato, vecchio grande Lemmy.
E doveva essere anche diventato più tollerante.
Fino a qualche tempo prima non avrebbe permesso al suo chitarrista di salire sul palco con quel cappellino del cazzo sulla testa.
Suona profetica la sua frase in apertura di video: "One last song now".
Chissà come si sono salutati lui ed Alan Vega.