venerdì 1 luglio 2016

NEKO CASE, k.d.lang, LAURA VEIRS - CASE/LANG/ VEIRS



Tre donne, tre storie, tre diverse concezioni di musica. Verrebbe la voglia di parlare di supergruppo, visto quali sono i nomi in gioco, ma questo sostantivo è forse troppo enfatico e poi porta sempre con sè un certo retrogusto da recupero archeologico. Nel caso specifico, invece, l'understatement è d'obbligo, perchè tutto è nato spontaneamente, lontano dalle logiche del mercato, con l'unica motivazione di divertirsi nel fare musica insieme. Loro si sono conosciute in sala di registrazione, quando k.d. lang e Neko Case hanno prestato le loro voci in alcuni brani di Warp And Weft (2013), ultimo disco in studio di Laura Veirs. E' così nata subito un intesa e una reciproca simpatia, che ha portato in poco tempo a ipotizzare una collaborazione a tre, che oggi ha prodotto questo primo full lenght (se unico ed estemporaneo lo sapremo solo col tempo). Prodotte da Tucker Martine (marito della Veirs e storico sodale dei Decemberists), le tre ragazze sono riuscite nel compito, a dir la verità non proprio semplice, di creare un disco coeso. La bontà dell'operazione, infatti, sta proprio nel basso profilo con cui le tre hanno abbandonato le rispettive carriere e si sono messe, con umiltà, al servizio del bene comune. Potevano ritrovarsi, strimpellare un pò e dividersi il proscenio, tanto avrebbero venduto comunque, anche assemblando canzoni di diversa natura, pescate dal retrobottega della propria produzione. Invece, Case/Lang/ Veirs è un disco omogeneo e coerente, che riesce magicamente a fondere le tre diverse nature in una visione unica. Le quattordici canzoni in scaletta hanno un'impronta indie ed esprimono un folk rock trasognato ed elegante, in cui spesso confluiscono elementi pop, e talvolta un pizzico di elettronica e di reminiscenze west coast. Forse non tutte le canzoni sono riuscite come si sperava, ma quando le tre songwriter colpiscono il bersaglio, lasciano il segno grazie a melodie garbate e di presa immediata (Atomic Number, Supermoon, Best Kept Secret, Why Do We Flight). Un disco ben fatto e ben suonato, equilibrato nell'interplay delle tre voci e con un suono che si discosta dalle tre fonti che lo hanno originato. Da provare.

VOTO: 7





Blackswan, venerdì 01/07/2016

1 commento:

Unknown ha detto...

Eccome se mi garbano! Come sempre ottima recensione Killer!