1990,
 le calde notti magiche del mondiale in Italia, il figlio di un ricco 
imprenditore e una ragazza povera: sembra l'inizio di un sogno, ma i due
 giovani spariscono nel nulla. Michele Balistreri indaga svogliatamente,
 stretto tra affaristi e malavitosi, donne troppo determinate o troppo 
emancipate, un magistrato nordista e un collaboratore meridionale che 
litigano su tutto, pure sulle colpe dei napoletani nell'eliminazione 
degli azzurri da parte di Maradona. Poi tutto precipita e alla fine un 
uomo viene arrestato. Ma è davvero lui il colpevole? 2018. Un macabro 
ritrovamento riapre il caso mentre l'unico condannato, uscito di galera,
 va in cerca di verità e vendetta. Balistreri è in pensione e non 
ricorda, o non vuole ricordare. L'indagine è condotta dal suo ex vice 
Corvu e dalla giornalista Linda Nardi. Si scatena una lotta all'ultimo 
sangue tra uomini molto potenti e donne molto forti.
Torna
 Michele Balistreri, con una nuova avventura che, come suggerisce il 
titolo, si svolge ancora una volta su due diversi piani temporali, in 
equilibrio tra lontano passato e presente. La storia, infatti, ha inizio
 nel 1990 e, tema caro a Costantini, che già aveva raccontato quelli del
 1982, si svolge a Roma durante i mondiali italiani svoltisi in Italia 
proprio quell’estate. Con il sottofondo di un Paese eccitato dalle 
prestazioni pedatorie della Nazionale, che verrà poi eliminata 
dall’Argentina in semifinale, Balistreri indaga svogliatamente su una 
sparizione che ha tutta l’aria di essere un rapimento, ma che forse 
rapimento proprio non è. Poi, come nella migliore tradizione noir, 
arrivano i primi omicidi, e allora, tutta la vicenda prende un’altra 
piega. Quella che sarà poi sviluppata, vent’otto anni dopo, in una Roma 
molto diversa da quella di inizio libro, e che vede il protagonista, 
ormai in pensione, riprendere le fila del caso, nonostante sopraggiunti 
problemi di memoria.
Costantini
 è, come di consueto, abile tessitore di intrecci, bravissimo nel 
gestire i flashback e dare continuità e coerenza a una storia che si 
dipana nell’arco di un trentennio. Valore ulteriore del romanzo è anche 
la volontà di ricostruire, seppur per sommi capi, una parte importante 
della storia del nostro Paese, i mutamenti del tessuto sociale e 
politico, vizi e virtù di un popolo che, nonostante il trascorrere dei 
decenni, resta sempre uguale a se stesso.
Così
 è inevitabile che, rivolgendo lo sguardo a quel decennio (si raccontano
 i Mondiali, ma di lì a breve, ci saranno anche la cronaca di Mani 
Pulite e l’invasione di internet e dei cellulari) sia un fil rouge 
nostalgico ad attraversare le quasi seicento pagine di un romanzo che, 
come di consueto, appassiona per trama e colpi di scena, e stupisce 
grazie a un finale non del tutto prevedibile. Un eccesso di enfasi nel 
tratteggiare le caratteristiche del protagonista resta l’unico difetto 
di un libro comunque godibilissimo.
Blackswan, sabato 30/03/2019 
 

 
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