Quando tutto va a rotoli, quando la vita ci crolla addosso portandoci via ogni cosa, un sorriso ironico, per quanto amaro, non cambia il corso degli eventi, ma sicuramente aiuta a guardare le cose nella giusta prospettiva e, perché no, a farsi un po' di coraggio. E’ questo quello che pensava Colin Vearncombe, in arte Black, quando nel 1985 scrisse le note e il testo di Wonderful Life, una hit, l’unica, che in seguito gli donò fama imperitura.
Black, stava vivendo un periodo complicatissimo, uno di quei momenti in cui le sfighe si accumulano una dietro l’altra, senza soluzione di continuità. Nell’ordine, Black aveva divorziato dalla prima moglie, era rimasto senza casa, era stato licenziato dalla casa discografica del tempo, aveva avuto due seri incidenti d’auto e passava le giornate ad accudire la madre, affetta da una grave malattia. Una serie di eventi che avrebbe stroncato chiunque e che invece per il songwriter britannico fu l’abbrivio per scrivere una canzone, divenuta un vero e proprio evergreen.
Wonderful Life è il titolo ironico con cui Black ride delle proprie disgrazie e tiene lontano i fantasmi della depressione, uno sberleffo in faccia al crudele destino, che introduce l’invito ad avere un approccio fatalista di fronte agli eventi dell’esistenza: “Guardami qui, Di nuovo qui da solo, Dritto sotto il sole Non c'è bisogno di correre e nascondersi, È una vita meravigliosa, meravigliosa Non c'è bisogno di nascondersi e piangere, È una vita meravigliosa, meravigliosa”. Qualunque cosa tu possa fare, non c’è speranza, perché il destino ti starà sempre alle calcagna. Insomma, la vita è una merda, rassegnati, ciò che puoi fare è solo mantenere la tua dignità e trovare la forza di un sorriso ironico.
Wonderful Life inizialmente non aveva avuto un grande successo. Fu pubblicata per la prima volta nel 1985 dalla Ugly Man Records, ma raggiunse solo la 72esima posizione in classifica. Per fortuna, la bellezza del brano attirò però l'attenzione di una grande casa discografica, la A&M, che mise sotto contratto l'artista. Nel 1987 uscì una nuova canzone di Black, Sweetest Smile, sempre ispirata al suo drammatico divorzio, e il brano entrò nella top ten. A questo punto, la casa discografica decise di ripubblicare Wonderful Life, che inaspettatamente raggiunse l’ottava piazza delle charts britanniche. Il brano, in seguito, tornò periodicamente di moda, dal momento che è stata una delle canzoni più coverizzate della storia (la migliore, a parere di chi scrive, è quella cupissima pubblicata da Smith&Burrows nel 2011).
E’ triste constatare come la vita di Black sia stata tutto tranne che meravigliosa. L’artista, infatti, nonostante abbia pubblicato in seguito diversi dischi, anche col proprio nome di battesimo, non ebbe mai il successo ottenuto con quella straordinaria hit e rimase sempre un musicista di nicchia. Fino a quando, il 10 gennaio del 2016, non morì in seguito alle gravi lesioni riportate in un incidente d'auto avvenuto presso l’aeroporto di Cork. Quel destino che aveva ironicamente sbeffeggiato con Wonderful Life tornò a presentargli un conto salatissimo: “Non c'è bisogno di correre e nascondersi, È una vita meravigliosa, meravigliosa, Non c'è bisogno di nascondersi e piangere, È una vita meravigliosa”. Per Black non lo è mai stata.
Blackswan, martedì 07/09/2021
2 commenti:
Grande, grandissimo pezzo, a mio parere valorizzato dal quel magnifico video girato in una località di mare, credo in inverno, sotto un sole malato che dava al tutto una ulteriore nota di malinconia. Grande emozione.
Video molto bello davvero. Apoteosi della malinconia.
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