Nato a Cleveland, classe 1959, Marc Cohn è un musicista molto apprezzato negli Stati Uniti, ma praticamente sconosciuto fuori dai confini patri. Ispirato da artisti come Joni Mitchell, Jackson Browne, Carly Simon e Van Morrison, Cohn a partire dagli anni ’90 si è mosso attraverso territori folk rock con eleganza artigianale, salendo alla ribalta con il suo omonimo primo album (datato1991), che, l’anno successivo, gli valse un Grammy Award quale miglior artista esordiente. A spingere le vendite del disco e ad accendere l’attenzione dei media, fu il primo singolo estratto dal disco, Walking In Memphis, che si piazzò alla tredicesima piazza Billboard Hot 100 (e arrivò alla ventiduesima nel Regno Unito), restando a tutt’oggi il suo maggior successo commerciale del musicista.
Il brano, fortemente autobiografico, fu scritto da Cohn, nel 1985, dopo un viaggio a Memphis, dove si era recato per visitare Graceland, la leggendaria dimora di Elvis Presley, e quelle terre, tra il Tennessee e il Mississippi, che tanto stimolavano il suo immaginario di musicista. Mentre stava percorrendo la Highway 61, in una zona semi deserta nei pressi Delta, vide un cartello che recitava "Hollywood". Nulla a che vedere, ovviamente, con la città californiana; si trattava, invece, dell’insegna di un piccolo ristorante, chiamato Hollywood Cafè, situato nella contea di Tunica, Mississippi. Attratto dal delizioso profumo del pesce gatto che proveniva dalle cucine del locale, Cohn si fermò a mangiare nel ristorantino, dove una donna di colore sulla settantina, di nome Muriel, stava suonando al pianoforte. Dopo aver guardare Muriel suonare un’incredibile varietà di spiritual e alcune canzoni di Hoagy Carmichael, Cohn, durante una pausa, si avvicinò alla donna con l’intenzione di fare quattro chiacchiere.
Il ventiseienne musicista aveva alle spalle una vita tristissima, che lo aveva provato psicologicamente, gravandogli sull’anima e impedendogli di essere davvero felice. La madre di Cohn, infatti, morì quando lui aveva solo 2 anni e, il padre, dieci anni dopo, quando Marc era dodicenne. Questi due lutti lo segnarono profondamente, tanto che, seduto davanti a Muriel, il suo dolore era ancora tangibile, quasi palpabile. Strano a dirsi, ma all’anziana donna bastò un semplice sguardo per comprendere la tragedia che albergava nel cuore del ragazzo. I due iniziarono a parlare fittamente, e il musicista, come un fiume in piena, raccontò a Muriel tutta la sua vita: la morte dei genitori, l’infanzia difficile, i suoi sogni di songwriter alla ricerca di un contratto discografico.
Poi, saranno state circa le due del mattino, da donna chiese a Marc di cantare insieme a lei, e anche se le canzoni del suo repertorio erano completamente sconosciute a Cohn, fra i due si creò una magica alchimia. Dopo un’ora, mentre il pubblico presente applaudiva la performance della coppia, Muriel si chinò sul ragazzo e gli sussurrò all'orecchio: “Devi lasciare andare tua madre, baby, lei è dove deve essere e tu sei dove devi essere. E’ ora di andare avanti".
L'Hollywood Cafe è ancora lì, esattamente dove lo incrociò Marc nel suo viaggio. Fra Muriel e Cohn nacque un’amicizia profonda, e i due rimasero in contatto anche dopo quella notte magica. Lei partecipò al matrimonio di Marc a New York, e Cohn la vide di nuovo, quando si recò da lei per farle ascoltare quelle che sarebbe state le canzoni che sarebbero confluite nel album d’esordio.
Walking In Memphis, una vibrante ballata dal sapore springsteeniano e dagli echi gospel, è una canzone catartica, che parla di come la vita può improvvisamente prendere una direzione diversa e cambiare, e lo stesso Cohn la definì “come un brano che non riguarda solo un luogo, ma racconta una sorta di risveglio spirituale, uno di quei viaggi che, quando vai via, sei cambiato”.
Fu il primo singolo pubblicato dal songwriter dell’Ohio, la cui carriera iniziò grazie a Carly Simon, che lo scoprì, a metà degli anni ’80, quando Marc faceva parte di una band di 14 elementi chiamata The Supreme Court. L’Atlantic Records gli fece firmare un contratto nel 1989, ma i primi tentativi di registrare il suo album di debutto con il produttore di Tracy Chapman, David Kerschenbaum, fallirono miseramente, per incompatibilità artistica fra i due. Dieci mesi dopo, Cohn tornò alla carica, producendo lui stesso il set con l'aiuto dell’amico Ben Wisch, che lo aveva aiutato a registrare i suoi primi demo. Finalmente pubblicato nel 1991, quando Cohn aveva 31 anni, il suo omonimo album di debutto fu un enorme successo, grazie, come dicevamo, all’acclamata Walking In Memphis, che fu anche l’unico, grande exploit della sua carriera.
Muriel è morta nel 1990, senza poter ascoltare il disco d’esordio del suo giovane amico, ma è consolante sapere che vivrà, per sempre, fra le note di quella canzone che aveva involontariamente ispirato.
Blackswan, giovedì 19/01/2022
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