C'è un fossile intrappolato nell'alta parete di una scogliera
C'è la mia anima lassù
C'è un salmone morto congelato in una cascata
C'è la mia anima lassù
C'è una balena arenata sulla spiaggia dal riflusso della grande marea
C'è la mia anima lassù
C'è una farfalla intrappolata nella tela di un ragno
C'è la mia anima lassù
Questi versi depressi e grondanti sofferenza rappresentano il senso di Sting per il dolore. King Of Pain è, infatti, una canzone intima e molto personale, attraverso la quale il cantante dei Police cercava di rielaborare un momento infelice della propria vita. Sting, infatti, si era recentemente separato dalla sua prima moglie, l'attrice Frances Tomelty, e, in quei giorni turbolenti, non andava d'accordo con gli altri due membri della band, con i quali, spesso e volentieri, si trovava in disaccordo su svariate scelte artistiche. Con questo brano, allora, Sting cerca di darsi una scossa, si incorona King Of Pain e prova ad analizzare, per superarlo, il proprio tormento interiore.
C'è una piccola macchia nera sul sole di oggi.
La canzone inizia con questo famoso verso, a proposito del quale, il cantante in un’intervista a Musician, disse: “Ho
evocato simboli di dolore e li ho collegati alla mia anima. Una macchia
nera sul sole mi ha colpito come un'immagine molto dolorosa”.
Questo verso, che evoca immediatamente l’umore cupo di chi si trova a fare i conti con qualcosa che disturba la propria serenità, nacque in seguito a un evento specifico. Durante i giorni in cui il suo matrimonio stava collassando, Sting era seduto sotto un albero del suo giardino, e mentre rimuginava sulla fine della sua storia d’amore, vide il sole tramontare e notò delle macchie solari. Quando Trudie Styler, la sua nuova compagna, vedendolo solo e depresso, lo raggiunse in giardino, Sting le disse: "Oggi c'è una piccola macchia nera sul sole. Quella lassù è la mia anima". Trudie alzò discretamente gli occhi al cielo e, vagamente infastidita dall’umore di quello che, tempo dopo, sarebbe diventato suo marito, disse: “Eccolo di nuovo, il re del dolore.”
Sting scrisse King Of Pain nel 1982 a Goldeneye, una tenuta in Giamaica precedentemente abitata da Ian Fleming, che lì scrisse molti dei romanzi di James Bond, e registrò il primo abbozzo del brano utilizzando un piccolo sintetizzatore Casio. Quel suono tintinnante piacque molto a Copeland, che, però, ebbe l’idea di renderlo un po’ più organico e pieno, utilizzando uno xilofono. L’utilizzo dello xilofono per la canzone è stato uno dei pochi suggerimenti che Sting accettò dai suoi compagni, con i quali, a causa del suo egocentrismo, era, ormai, ai ferri corti. Tanto che alla fine delle registrazioni di Synchronicity, in cui venne inclusa King Of Pain, il trio si sciolse e Sting iniziò una proficua carriera solista.
Blackswan, lunedì 30/09/2024