venerdì 12 agosto 2011

CAPAREZZA - IL SOGNO ERETICO


Ciò che di sicuro non si può dire di Caparezza è che sia un grande musicista.La musica anzi è proprio l'aspetto meno curato dei suoi lavori,che si sviluppano sempre sul filo conduttore di una pachanka un pò scontata e incardinata su un ritmo da marcetta,che è ormai marchio di fabbrica del sound dell'artista pugliese.Eppure, al di là della cifra squisitamente tecnica, i dischi di Caparezza forniscono sempre più di un motivo per essere apprezzati.In primo luogo, piace il taglio cabarettistico e demenziale delle canzoni,che acquisiscono così una struttura meno convenzionale,anche se comunque derivativa ( si pensi ai lavori degli Squallor e degli Skiantos ).In secondo luogo,ed è questo l'aspetto saliente anche di " Il sogno eretico ", Capa ha dalla sua l'inusuale capacità di costruire immagini mai banali ( che evidenziano fantasia e spessore culturale ),di sbalordire con assonanze ricercate ma non artificiose,e di cercare sempre lo spunto ironico,cinico,talvolta caustico,che punta diritto al bersaglio.Caparezza dimostra di possedere uno sguardo lucido e attento sull'attualità e sui vizi e le virtù della società italiana:non si spaventa a raccontare una verità diversa da quella ufficiale e,procedendo più di mannaia che di fioretto,non risparmia niente a nessuno.La Chiesa viene messa alla berlina in "Sono il tuo sogno eretico "e nella corrosiva " Il dito medio di Galileo" ; "Chi se ne frega della musica" è un impietoso flash sullo star system musicale che si sofferma sempre di più sull'estetica e il glamour piuttosto che sui contenuti; Il reggae di "Legalize the premier ",duettato insieme ad Alboroise (artista italiano conosciuto in tutto il mondo tranne che da noi ),la dice lunga sui guai giudiziari di Berlusconi.Sono però altre due le perle del disco,che da sole giustificano l'acquisto.La prima è " Goodbye Malinconia ",senz'altro il brano più strutturato del cd,che apre a suoni vintage anni ' 80 e presenta una splendida performance vocale di Tony Hadley ( leader degli Spandau Ballet ),che sarà imbolsito all'inverosimile,ma la cui voce,impostata e molto dandy,è ancora in grado di produrre delle belle scosse.La seconda è " Non siete Stato voi ", invettiva rabbiosa nei confronti del nostro governo,in cui gli intenti dell'artista pugliese si fanno terribilmente seri.La musica è solo accompagnamento funzionale al testo.Le parole di Caparezza,aspre e disilluse,prendono la forma dell'anatema,in un crescendo di tensione emotiva che non lascia spazio ad altri sentimenti che non siano di rabbia e di disprezzo per la nostra ignobile classe politica.Un coraggio che gli farà vendere qualche copia in meno,ma che lo accredita come uno dei pochi artisti italiani in grado di confrontarsi con argomenti di un qualche spessore.
VOTO : 7
Blackswan, lunedì 07/03/2011

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